L’archeologia preventiva continua a rivelarsi un indispensabile alleato nel recupero di importanti testimonianze del passato.
Dopo il ritrovamento della prima imbarcazione nel mese di marzo, in seguito ai sondaggi archeologici in vista dei lavori per la realizzazione del Nuovo Ponte della Scafa e Viabilità di accesso a Fiumicino, è emerso pochi giorni fa un secondo scafo.
Dopo il ritrovamento della prima imbarcazione nel mese di marzo, in seguito ai sondaggi archeologici in vista dei lavori per la realizzazione del Nuovo Ponte della Scafa e Viabilità di accesso a Fiumicino, è emerso pochi giorni fa un secondo scafo.
Ne è stata riportata in luce solo parte della fiancata meridionale per una lunghezza di oltre 14 metri; si tratta quindi di un relitto di dimensioni maggiori rispetto ad Isola Sacra 1 che misurava 12 metri di lunghezza e 5 m di larghezza.
I lavori, finanziati e diretti dalla sede di Ostia della Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma, hanno permesso di riconoscere un’imbarcazione fluvio-marittima costruita a guscio portante secondo la tecnica a “tenoni e mortase”, sistema ad incastro delle assi lignee tipico dell’epoca greco-romana.
I lavori, finanziati e diretti dalla sede di Ostia della Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma, hanno permesso di riconoscere un’imbarcazione fluvio-marittima costruita a guscio portante secondo la tecnica a “tenoni e mortase”, sistema ad incastro delle assi lignee tipico dell’epoca greco-romana.
Fonte: Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Roma
Autore: Gabriella Monzeglio