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ROMA. Scoperta sul Palatino la sala da pranzo rotante di Nerone.

Ritrovata, sul Palatino, la ‘coenatio rotunda’, o meglio la ‘sala da pranzo di Nerone’ che girava giorno e notte imitando il movimento della terra. Fino ad oggi, da molti studiosi era stata identificata nella sala ottagonale sul Colle Oppio. Si trova esattamente nell’area della Vigna Barberini ed è emersa durante i lavori di consolidamento dell’area.

‘E’ stata una scoperta casuale – spiega Mariantonietta Tomei, direttrice del Palatino – Stavamo effettuando i lavori di ordinaria amministrazione della sovrintendenza per effettuare sondaggi idrogeologici. Abbiamo iniziato a scavare ed abbiamo trovato una poderosa struttura, mai vista prima, che ci fa pensare ad un’aula rotante riconducibile alla sala da pranzo di Nerone”. I lavori, iniziati a giugno continueranno fino allo svuotamento totale della zona per capire quale fosse il funzionamento di questa stanza rotante: ”Per ora abbiamo trovato due piloni – continua Tomei – e degli incassi riempiti di una sostanza che permetteva la rotazione di una costruzione che, secondo Svetonio, girava lentamente ed era ornata da cascate di fiori”.

L’intera struttura potrebbe estendersi su circa 60 metri di lunghezza. Databile dopo l’incendio del 64 d.C. e prima della damnatio memoriae di Nerone cominciata dai Flavi, si ergeva a picco sulla valle del Colosseo, allora occupata da un lago artificiale, consentendo una panoramica a 360° dal Campidoglio all’Aventino, dal Celio al colle della Velia. Per continuare lo scavo il commissario all’area archeologica di Roma, Roberto Cecchi, ha erogato un finanziamento pari a 200.000 euro.

Durante la presentazione dell’imponente struttura di epoca neroniana, il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro ha sottolineato che ”Roma deve puntare sul suo patrimonio archeologico tagliando eventualmente i fondi per altri progetti, come ad esempio la Formula1“.

Una struttura come questa della ‘coenatio rotunda’, la sala da pranzo di Nerone, mai stata scoperta prima, ci convince che dobbiamo investire le risorse disponibili per il recupero di quello che è conosciuto e la scoperta di ciò che ancora non conosciamo. L’archeologia – continua il sottosegretario – è la priorità assoluta insieme al rilancio dei musei romani. Non è possibile tenere aperta la Galleria Corsini a via della Lungara. Dai dati di affluenza che abbiamo si rilevano poche decine di turisti al giorno. Sarebbe bene chiuderla e trasferire i reperti conservati a Palazzo Barberini che sarà presto restituito ai romani”.

E’ necessario riorganizzare la rete dei musei – continua Giro – al centro della quale inserire Palazzo Barberini e Palazzo Venezia. Ripensiamo anche alla questione delle mostre. Siamo il Paese del ‘mostrificio’. Basta con le mostre alla Galleria Borghese – sottolinea – già colma di opere d’arte, valorizziamo quelle piuttosto che sovraccaricarla di altre”.

Fonte: Adnkronos, 29/09/2009

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