I resti di quella che sembrerebbe una necropoli romana del secondo secolo d.C. sono affiorati nel centro di Roma, nei pressi della Piramide Cestia, durante i lavori per il rinnovo della sede tranviaria della linea 3. Lo rende noto L’Atac, specificando che “nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’armamento che dovevano concludersi per il 27 marzo, in vista dell’ormai prossima riapertura della linea 3 del tram, sono affiorati i resti di una necropoli pare del II secolo”.
“Come da prassi, i lavori sono stati interrotti e sono stati allertati gli uffici competenti del ministero dei Beni culturali che adesso stanno svolgendo delle verifiche. Le strutture tecniche di Atac sono in stretto contatto con gli uffici dei beni culturali per garantire contestualmente la conservazione dei reperti, ma anche l’avvio piu’ rapido possibile di una linea tramviaria fondamentale per la citta'”, conclude l’Atac.
Centinaia di reperti, tra ossa, crani, scheletri, anfore e tombe. Non è la descrizione di uno scavo archeologico, ma di un cantiere tramviario in una zona a ridosso del centro di Roma, a due passi dalla Piramide Cestia. Quella scoperta a piazzale Ostiense sembrerebbe essere una necropoli del II secolo d.C., come dimostrano i numerosi frammenti di tombe rinvenuti dagli archeologi e lo scheletro, quasi completamente integro, di una persona con le braccia conserte che giace supino su quello che con ogni probabilità sarà stato un tempo il suo sepolcro.
“Come da prassi, i lavori sono stati interrotti e sono stati allertati gli uffici competenti del ministero dei Beni culturali che adesso stanno svolgendo delle verifiche. Le strutture tecniche di Atac sono in stretto contatto con gli uffici dei beni culturali per garantire contestualmente la conservazione dei reperti, ma anche l’avvio piu’ rapido possibile di una linea tramviaria fondamentale per la citta'”, conclude l’Atac.
Centinaia di reperti, tra ossa, crani, scheletri, anfore e tombe. Non è la descrizione di uno scavo archeologico, ma di un cantiere tramviario in una zona a ridosso del centro di Roma, a due passi dalla Piramide Cestia. Quella scoperta a piazzale Ostiense sembrerebbe essere una necropoli del II secolo d.C., come dimostrano i numerosi frammenti di tombe rinvenuti dagli archeologi e lo scheletro, quasi completamente integro, di una persona con le braccia conserte che giace supino su quello che con ogni probabilità sarà stato un tempo il suo sepolcro.
Attorno alle rotaie – sulle quali transitava la linea numero 3 – ci sono decine di bustoni con centinaia di reperti. Il tutto meticolosamente catalogato in cassette di plastica con data e tipo di reperto. La scoperta dovrebbe risalire all’inizio di marzo, con le prime repertazioni che portano la data del 5. Ad accorgersi di quanto c’era, sono stati gli operai della Salcef, l’azienda che lavora nel cantiere su appalto dell’Atac. Non poca sarà stata la loro sorpresa quando si sono trovati di fronte frammenti di ossa e crani integri, tra i quali anche uno molto piccolo, probabilmente della testa di un bambino.
“Da qualche giorno mi ero insospettita dell’andirivieni degli operai della ditta dal deposito di via Collatina dove lavoro – spiega Rita Pozzato, una delle addette alla vigilanza dei cantieri Atac -. Dopo un pò mi sono accorta che parlottavano fra di loro, citando un cimitero o qualcosa di simile. A quel punto mi sono attivata e ho chiesto loro di darmi spiegazioni e così mi hanno mostrato le foto di quello che avevano rinvenuto nel cantiere”.
Da qui è poi partita la segnalazione all’Atac e la conseguente attivazione della Soprintendenza ai Beni Culturali.
“Da alcuni giorni un’archeologa è al lavoro nel cantiere – spiega l’ufficio stampa – per poter capire meglio di cosa si tratta. Al momento siamo in attesa anche dell’arrivo dell’antropologo”, in modo da datare in maniera precisa i reperti venuti alla luce a due passi dalla stazione della metro. Sul ritrovamento è intervenuta anche l’Atac, spiegando che “come da prassi, i lavori sono stati interrotti e sono stati allertati gli uffici competenti del ministero dei Beni culturali”.
I lavori sulla linea 3 erano partiti il 27 febbraio e sono quindi ora in una fase di stallo anche se il ritrovamento – spiegano dall’azienda di trasporti – non rallenterà l”‘ormai prossima riapertura della linea”.
“Le strutture tecniche di Atac – conclude la nota – sono in stretto contatto con gli uffici dei beni culturali per garantire contestualmente la conservazione dei reperti, ma anche l’avvio più rapido possibile di una linea tramviaria fondamentale per la città”.
Il cantiere all’aperto, la cui data di chiusura è prevista per il 27 marzo, resta però in balia delle intemperie e delle possibili “incursioni” di qualche malintenzionato. All’esterno, infatti, non è presente alcun servizio di sorveglianza e i cancelli d’ingresso sono chiusi solo con un gancio in ferro, non proprio a prova di scasso.
I cadaveri nel frattempo restano a terra in attesa che qualcuno – 1900 anni dopo – si preoccupi di loro.
Fonte: http://www.adnkronos.com, 11-03-2012