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ROMA. Riaffora, dagli scavi della Metro C, il più grande bacino idrico della Roma Imperiale.

bacino idrico

bacino idricoLo scavo della stazione Metropolitana, ha dato alla luce, il più grande bacino idrico della Roma Imperiale, largo 35 metri e lungo 70, che ricopre un quarto di ettaro di superficie.
La scoperta, avvenuta durante gli scavi archeologici all’interno del cantiere per la Stazione San Giovanni della Metro C a Roma, ha restituito  le testimonianze degli insediamenti umani fino a oltre 20 metri di profondità.
“È talmente grande, questa vasca- spiega Rossella Rea- responsabile scientifico degli scavi, che supera il perimetro del cantiere e non è stato possibile scoprirla interamente. È l’elemento di maggior interesse di un’azienda agricola di I secolo, la più vicina al centro di Roma che sia mai stata trovata.”
Tra i vari reperti ritrovati, coevi alla grande vasca, ci sono diversi attrezzi agricoli, come il forcone a tre punte e i resti di ceste realizzate con rametti di salice intrecciati. Alla caccia fanno invece capo le due frecce trovate sul fondo della vasca. “Foderata di coccio pesto idraulico e, nelle dimensioni oggi note, poteva conservare più di 4 milioni di litri d’acqua. Nel I secolo si aggiunge alle strutture di sollevamento e distribuzione idrica di un impianto agricolo attivo dal III secolo a.C. nell’area dell’attuale via La Spezia e di San Giovanni” spiegano le archeologhe Francesca Montella e Simona Morretta, sottolineando che “nessun altro bacino rinvenuto nell’agro romano ha dimensioni paragonabili”.
La scoperta fornisce dati storici su un settore, quello di San Giovanni, sul quale le informazioni “erano molto scarse”, evidenzia Rossella Rea. L’azienda smette di funzionare completamente alla fine del I secolo: murature e strutture idrauliche vengono rasate e interrate. Il fenomeno potrebbe essere collegato a una decisione di Frontino, che era stato nominato Curator Aquarum nel 97 d.C. dall’imperatore Nerva. Frontino denuncia la “distribuzione a proprio tornaconto” dell’Aqua Crabra da parte dei fontanieri di Roma. “Io ho bloccato la Crabra – scrive Frontino – e per ordine dell’imperatore l’ho restituita tutta ai Tusculani”.

Fonte: adnkronos, 4 dic 2014

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