Infiltrazioni d’acqua, scarsa manutenzione, stucchi e mosaici che si sfaldano sotto il peso dei secoli. Il pericolo di crolli ha fatto scattare lunedì la chiusura della Domus Aurea – ovvero i resti della monumentale residenza di Nerone – uno dei monumenti più visitati di Roma tornato parzialmente agibile al pubblico solo nel 1999.
La struttura situata al colle Oppio necessita’ di 5 milioni e due anni di lavori solo per tamponare l’emergenza e la messa in sicurezza. Mentre prosegue la discussione per i tagli della recente Finanziaria (al funzionamento ordinario dei Beni Culturali mancano 48 milioni) il ministro Buttiglione lancia l’allarme: “Il problema è politico, avverte, Roma è un museo a cielo aperto che ha bisogno di investimenti straordinari: noi lavoriamo con personale ridotto e costrizioni di spesa. Il nostro paese deve decidere se vuole gestire il suo immenso patrimonio culturale”.
L’Istituto centrale del restauro dal 1992 e’ impegnato in un’attività improba: la “Carta del rischio”, ovvero una mappatura di quei beni artistici, archeologici, paesaggistici ed architettonici che, per una ragione o per l’altra, rischiano di venire spazzati via e cancellati dalla storia. Grazie agli sforzi delle sovrintendenze, degli enti locali e di privati cittadini ne sono stati censiti oltre centomila. Nella sola capitale gli interventi necessari sarebbero decine, per un importo superiore ai 200 milioni: fra i complessi più bisognosi di restauri anche Palatino e Terme di Caracalla.
Fonte: Focus on Art & Culture on line 14/12/05
Cronologia: Arch. Romana