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ROMA-Ostia. Viaggio tra i segreti e i tesori di Ostia antica.

A pochi passi da Roma si trova il sito archeologico più grande del pianeta (150 ettari) eppure poco conosciuto dal grosso pubblico: Ostia antica con il suo antico Porto.
I turisti che, arrivando a Roma, rinunciano a visitare i resti dell’antica cittadina, non sanno che proprio a Ostia è possibile vedere come era organizzata la società e come si svolgeva la vita quotidiana ai tempi dell’impero.
Alberto Angela ci fa esplorare le strade, le case private e gli edifici pubblici della “piccola Roma”, com’era chiamata Ostia sotto l’imperatore Traiano, quando contava più di 50 mila abitanti.
Ostia era nata come la porta della capitale: proprio questo vuol dire la parola “Ostia”: la porta attraverso la quale arrivava dal mare ogni sorta di mercanzia. Presto attorno al porto era sorta una grossa città, vivace, tumultuosa, multirazziale come tutte le città portuali. Una città rimasta intatta nel suo impianto, nonostante i secoli trascorsi. A differenza di Pompei, Ostia non ha subito catastrofi naturali, e diversamente da Roma non è stata riplasmata dall’uomo. Si è conservata integra, abbandonata e quasi dimenticata e perciò preziosa per farci penetrare nella civiltà romana. Con Alberto Angela percorriamo le strade principali e i vicoli bui ricoperti ancora dall’antico basolato. Ci accorgiamo che anche allora c’erano problemi di traffico, che anche nelle “zone pedonali” le carrozze dei notabili – le auto blu dell’epoca – avevano libero accesso. Sovraffollamento e commercio caotico: il risultato era inquinamento acustico con bancarelle ovunque e botteghe con ogni mercanzia. Entriamo nelle case. Ce n’erano di povere ma anche di ricche, quest’ultime in zone residenziali: erano a più piani, costruite spesso attorno a un patio, e il padrone di casa abitava al pianterreno. Pochi i mobili, ma ricche le decorazioni, molte rimaste intatte fino a noi, con colori brillanti, tinte vivacissime. Spesso ritraggono scene di vita quotidiana, oppure episodi mitologici, ma anche situazioni erotiche. Vedremo qual era la condizione della donna e come si manifestava la religiosità. Entriamo anche nei ‘bar’ riascoltando le barzellette dell’epoca ritrovate dagli studiosi. Visitiamo le terme e i bagni pubblici. Possiamo così vedere quali erano le abitudini igieniche e i costumi sessuali al tempo dell’impero.

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Fonte: ildocumento.it, dalla trasmissione tv “Ulisse”.

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