Soltanto alcuni addetti ai lavori si erano accorti che una legge dedicata a “Disposizioni urgenti per lo sviluppo e la coesione territoriale … “ nascondeva un articolo che ha cancellato “l’interesse numismatico” per gran parte delle monete antiche e moderne che non sarebbero, quindi, più “bene culturale”. Niente più obbligo di notificarle alle Soprintendenze, fine dei controlli su scavi clandestini e commercio illegale: insomma abolita ogni tutela dei beni numismatici prevista anche dal nuovo Codice Urbani. Un colpo di mano a favore di commercianti e collezionisti disonesti.
Il 17 agosto, il ministro Bottiglione firma un nuovo decreto legge intitolato “Disposizioni urgenti in materia di attività cinematografiche”: un calderone legislativo che contiene anche un articolo sui beni numismatici che modifica il precedente, forse ne attenua la portata, ma non crea ancora chiarezza. L’articolo 4, comma 2, recita: sono tutelate “le cose di interesse numismatico” a patto che la loro “produzione, in rapporto all’epoca, alle tecniche e ai materiali, non sia caratterizzata da serialità o ripetitività”. Ma le monete, antiche e moderne, sono state sempre prodotte in serie!
Così ora si discute, si cavilla: cosa significa “serialità”? E “ripetitività”? Soprintendenze sempre più in allarme, fautori della liberalizzazione totale del mercato in ansia, forze dell’ordine disorientate. E un dubbio paralizzante: il nuovo decreto ha già abrogato la micidiale norma precedente o si dovrà aspettare la sua eventuale conversione in legge?
Una cosa è certa: il nostro patrimonio numismatico è in pericolo.
Fonte: Il Giornale dell’Arte 01/10/2005
Autore: Edek Osser