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ROMA. La Salaria sarà museo a cielo aperto.

Forse in pochi sanno che la via Salaria deve il suo nome al «sale». Nell’antichità, infatti, l’arteria collegava la Roma imperiale all’Adriatico marchigiano.

Oggi, un nuovo progetto finanziato dalla Regione Lazio con 160 mila euro, punta a valorizzare, in collaborazione con la Regione Marche, l’antico percorso e organizzarlo in un sistema turistico integrato.
La proposta dell’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo, Claudio Mancini, ha deciso di finanziare il progetta per promuovere le ricchezze storiche e ambientali che fanno di questo itinerario un museo all’aperto lungo 208 chilometri, costellato da testimonianze archeologiche e architettoniche di epoca romana.
«Con questo progetto intendiamo rilanciare i tenitori attraversati dall’antica via del sale – spiega Mancini – mettendo in rete e trasformando in prodotto turistico le loro risorse culturali, ambientali ed enogastronomiche. Si tratta di un territorio che ha grandi potenzialità di sviluppo turistico e su cui vogliamo puntare creando una strategia e un marchio unificante, in grado di dare forza a questa offerta turistica che promuoveremo anche all’estero».
Nel tratto laziale di questo percorso, che nell’antichità veniva utilizzato dai Sabini come collegamento tra l’entro-terra e l’Adriatico – da Roma fino ad Amatrice e Accumoli, passando per Monterotondo, Farfa, Rieti e costeggiando le Gole del Velino – saranno quindi messi in rete i percorsi culturali, storici, religiosi, cicloturistici, naturalistici.


Fonte: Il Tempo 08/02/2008
Autore: Francesca Mariani
Cronologia: Arch. Romana

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