Il bambino di Fidene: la chirurgia degli antichi romani in mostra al museo di Storia della Medicina della Sapienza di Roma. Il nuovo allestimento che si inaugura domani presenta per la prima volta al pubblico la testimonianza del primo intervento di trapanazione cranica. Esposte ricostruzioni, scheletri antichi, maschere e feticci.
Il Museo di Storia della Medicina, fondato nel 1953 da Adalberto Pazzini, e’ stato completamente rinnovato negli anni 2003-2006 da Luciana Rita Angeletti, con percorsi studiati in termini espositivi e pedagogici. Punto di forza del nuovo allestimento sono i materiali paleopatologici di epoca imperiale romana, concessi dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ed esposti al pubblico per la prima volta. Tra questi, particolare rilievo riveste un individuo scheletrico, noto come il ‘bambino di Fidene’, testimone della pratica della trapanazione cranica nel mondo antico e dei suoi possibili significati.
Nel nuovo percorso espositivo la sepoltura e’ stata ricostruita cosi’ come si presentava al momento del ritrovamento, consentendo di illustrare in modo scientificamente completo il suo significato dal punto di vista della storia della patologia, dell’antropologia fisica e dell’archeologia. Oltre alla bottega dell’alchimista, della farmacia e del suo retrobottega e’ stato riprodotto un intero studio medico specialistico di primo Novecento, donato dalla famiglia Ciddio al Museo, completo di strumentario scientifico e di collezione libraria. Lo studio dell’urologo Ciddio, assistente volontario nella R. Clinica Chirurgica di Roma dal 1921 al 1936 e libero docente presso la facolta’ di Medicina e Chirurgia negli anni ’40, e’ stato ricostruito nella sua interezza al piano seminterrato del Museo.
Il Museo di Storia della Medicina, fondato nel 1953 da Adalberto Pazzini, e’ stato completamente rinnovato negli anni 2003-2006 da Luciana Rita Angeletti, con percorsi studiati in termini espositivi e pedagogici. Punto di forza del nuovo allestimento sono i materiali paleopatologici di epoca imperiale romana, concessi dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ed esposti al pubblico per la prima volta. Tra questi, particolare rilievo riveste un individuo scheletrico, noto come il ‘bambino di Fidene’, testimone della pratica della trapanazione cranica nel mondo antico e dei suoi possibili significati.
Nel nuovo percorso espositivo la sepoltura e’ stata ricostruita cosi’ come si presentava al momento del ritrovamento, consentendo di illustrare in modo scientificamente completo il suo significato dal punto di vista della storia della patologia, dell’antropologia fisica e dell’archeologia. Oltre alla bottega dell’alchimista, della farmacia e del suo retrobottega e’ stato riprodotto un intero studio medico specialistico di primo Novecento, donato dalla famiglia Ciddio al Museo, completo di strumentario scientifico e di collezione libraria. Lo studio dell’urologo Ciddio, assistente volontario nella R. Clinica Chirurgica di Roma dal 1921 al 1936 e libero docente presso la facolta’ di Medicina e Chirurgia negli anni ’40, e’ stato ricostruito nella sua interezza al piano seminterrato del Museo.
Fonte: AdnKronos, 10/07/2012