Interessanti scoperte archeologiche nella residenza dell’imperatore Commodo.
Portando alla luce un deposito di calce spenta bianca e perfettamente conservata, alcuni archeologi italiani hanno scoperto indizi sulle tecniche di costruzione degli antichi Romani. Sigillata per quasi 2000 anni sotto il crollo di un pavimento, la calce occupava un’intera stanza al piano terra della gigantesca Villa dei Quintili sulla via Appia a Roma, un tempo residenza dell’imperatore Commodo.
Commodo confiscò la villa nel 182 dopo Cristo, dopo aver condannato a morte i ricchi fratelli Quintili accusandoli di complottare contro di lui.
Cominciò subito a rinnovare l’edificio, facendo aggiungere stanze, bagni, un sistema di riscaldamento e un complesso di bagni termali.”La grande quantità di calce, – spiega Rita Paris della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma, responsabile dello scavo – insieme ad altri materiali come mattoni, sabbia e frammenti di marmo, indica che questa parte dell’edificio era un cantiere ben equipaggiato”. Il deposito di calce era coperto con uno strato di “opus sectile”, una specie di intarsio di marmo usato per le pavimentazioni di lusso. Una volta rimosso, gli archeologi hanno scoperto la calce spenta in perfette condizioni e hanno deciso di usarne una parte per restaurare il pavimento di marmo di un’altra stanza della villa.
In passato, calce spenta era stata scoperta a Pompei e alla villa di Adriano nei pressi di Roma, ma solo in piccole quantità. La calce di Villa dei Quintili sarebbe stata sufficiente a costruire una grande sezione della parte settentrionale della residenza di Commodo, che è rimasta incompleta.
Fonte: Le Scienze on line 21/01/04
Autore: Redazione
Cronologia: Arch. Romana