“Un percorso guidato tra Roma e Brindisi: riscoprire il cammino di San Pietro verso Roma”. E il titolo della tavola rotonda che ha raccontato le vicissitudini della via Appia, la “regina viarum”, la prima via dell’Occidente, svelandone segreti e intimità, raccontandone curiosità aneddotiche, ma soprattutto restituendole la sacralità della memoria. Tutto questo, è stato fatto sia nel ricordo vivo di quanti a partire dagli apostoli Paolo e Pietro subirono il martirio, sia nel ripercorrere passo dopo passo gli innumerevoli pellegrinaggi che su questo terreno si sono susseguiti a partire dal III secolo. A delinearne le caratteristiche e a illuminarne il significato sono stati il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il professor Fabrizio Bisconti, Magister della Pontificia Accademia “Cultorum Martyrum”, insieme con Angelo Bottini, Soprintendente ai Beni archeologici di Roma, il Presidente del Parco Regionale dell’Appia Antica, Marco Di Fonzio, e Paolo Liverani, direttore delle Antichità Classiche dei Musei Vaticani.
”È nitida e nota l’immagine delle prime tre miglia di questa via — ha sottolineato il Porporato —; pietre su pietre, che, costeggiando le catacombe, conducono all’incontro col passato, riportando alle radici di una Fede senza tempo, che si fa storia, umanità, archeologia, cultura. E sono le radici queste di una cultura europea, che nasce e si diffonde attraverso la strada: fu proprio percorrendo la via che i primi martiri diffusero il Vangelo. Essa rappresenta in modo inequivocabile la coscienza del “discepolo” di Gesù; come Goethe ci ricorda “la coscienza dell’Europa è nata pellegrinando”; e senza una coscienza storica non è possibile avere un’identità”.
Anche per questo l’Ente Regionale del parco dell’Appia Antica ha scelto di rinnovare parte del territorio; lungo i primi 16 chilometri di questa strada, che nella sua interezza percorre parte di 3 regioni, stanno per prendere il via nuove e importanti iniziative; davanti ai luoghi di culto, accanto alle catacombe, ricordiamo quelle di san Callisto, san Sebastiano, santa Cecilia, si potranno consultare nuovi pannelli esplicativi, ma anche ampliare le proprie conoscenze e soddisfare le proprie curiosità attraverso depliant ricchi di notizie, e partecipare a visite guidate. In particolare, sono sottoposti a migliorie 2 tratti della strada: sia nel tratto compreso tra Santa Maria delle Mole e via Capanne di Marino, sia nei pressi di via di Fioranello. A lavori ultimati, non solo sarà possibile iniziare un suggestivo viaggio nel tempo e ritrovare una forte ed essenziale dimensione spirituale grazie ai pellegrinaggi, ma si dispiegherà, in un trionfo di natura, una cultura viva, diretta, a misura di persona, che corrisponderà al più vero bisogno umano. Saranno 16 i chilometri percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo. Ragazzi, famiglie, anziani.
”Desideriamo che questa via occupi un posto d’onore tra le strade, che ospitano i passi dei pellegrini — ha detto Di Fonzo — proprio come avviene per il Cammino di Santiago de Compostela in Spagna, o della via Francigena. Un progetto questo che coinvolge le istituzioni per valorizzare al meglio il percorso fino a Brindisi. Non è un caso — ha aggiunto — che abbiamo proposto come simbolo del Cammino degli apostoli sulla via Appia, una rivisitazione della scultura di Valerio Capoccia “Orme di Gesù” presenti nella chiesa “Domine quo vadis?”. Non credo che possa esistere simbolo più efficace per una via di pellegrinaggio delle orme dell’Uomo, scolpite nella pietra, in cammino; alla ricerca della stessa ragion d’essere”.
A rendere accessibile a tutti la complessa realtà storica, paesaggistica, spirituale e religiosa di questo sito eccezionale, si aprono le 69 pagine di un libro dettagliato e semplice alle quali l’autore, Mons. Pasquale Iacobone rimette tutta la divulgazione storica, insieme con la freschezza di immagini di ampie dimensioni e di evidente significato.
”Una eccezionale scoperta, un emozionante ritrovamento – ha raccontato Bisconti — è avvenuto proprio da poco tempo in questo luogo; nel dettaglio nei pressi del cimitero di san Sebastiano. Qui, tra alcuni cunicoli, si celava tutta l’intensità di alcuni mosaici rappresentanti l’abbraccio tra Paolo e Pietro, raffigurato di fronte ad altri apostoli, in un ambiente dalle sembianze vagamente paradisiache”.
“Ecco perché — ha concluso Bottini — la tutela e lo sviluppo della via e del Parco dell’Appia Antica fanno coesistere esigenze poliedriche, che hanno ragioni spirituali quanto archeologiche, storiche quanto ambientalistiche, e che ci richiama tutti a collaborare”.
Fonte: L’Osservatore Romano 24/06/05
Autore: Laura Piccinelli
Cronologia: Arch. Romana