“E ora ci aspettiamo il 60° frammento mancante, la mano destra del dio che impugna la spada”.
A dirlo, appena liberato dal drappo bianco che copre il magnifico rilievo in marmo lunense del “Mitra Tauroctonos” (Mitra che uccide il toro), esposto al secondo piano del Museo delle Terme, come viene chiamato comunemente, è Giovanna Bandini a capo del gabinetto di restauro del Museo che con la sua équipe ha provveduto al reinserimento del grande tassello marmoreo raffigurante la testa del toro e la mano sinistra del dio.
Il frammento, databile al II – III sec. d. C., è stato restituito dal Generale Fabrizio Parrulli, Comandante dei Carabinieri della Tutela (TPC), a Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano, presenti il Segretario Generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia e la Curatrice delle Collezioni Archeologiche del Museo di Karlsruhe.
A febbraio sono stati notati due frammenti dai Carabinieri del Nucleo di Cagliari guidato dal capitano Paolo Montorsi durante un controllo amministrativo presso un nuovo negozio di antiquariato del cagliaritano. Poiché a un occhio esperto come il loro sono apparsi subito d’interesse archeologico, è iniziata l’indagine per accertarne la provenienza. Non avendo ottenuto giustificazioni i due pezzi sono stati sequestrati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
A questo punto l’attività investigativa si tinge di archeologia. Così s’interpella la Soprintendenza Archeologica di Cagliari che giudica i beni autentici, riconducibili a maestranze qualificate. E nel frattempo iniziano le indagini sul “web” e nella Banca dati dell’Arma ricca di oltre un milione e duecentomila notizie di oggetti da ricercare.
Un militare dell’Arma ferma la propria attenzione soprattutto sul grande rilievo delle Terme in cui manca la testa del toro e la mano del dio. E’ un’intuizione, ma supportata da conoscenza e preparazione storica e culturale.
A questo punto viene chiamato in causa il Museo e il gioco è fatto. Tutto ritorna, attinenze formali e stilistiche, sovrapposizioni fotografiche. Non resta che la “prova provata”, ovvero la verifica dell’effettiva pertinenza del frammento con testa di toro al grande rilievo di Mitra. Le parti sono risultate perfettamente combaciabili. Così il 20 aprile avviene la consegna formale del pezzo nelle mani delle restauratrici che hanno provveduto alla pulitura e all’incollaggio del frammento (valore di mercato stimato in due milioni di euro) al fregio.
E’ una storia di quelle che piace ascoltare, un’avventura a lieto fine che supera la fantasia e che vede fra i protagonisti i Carabinieri della Tutela. Ora ci si augura di ritrovare il 60° frammento perché l’opera che vediamo esposta è frutto della ricomposizione di 57 frammenti di marmo trovati nel ’64 in un deposito a Tor Cervara (sulla Via Tiburtina), durante un’operazione di bonifica da residuati bellici. Ad essi si aggiunge ora il frammento recuperato a Cagliari. Ma all’inizio nel ‘65, quando venne collocato nelle “Grandi Aule” delle Terme di Diocleziano (le più grandi della romanità), il “puzzle” aveva altre importanti parti mancanti, come le spalle e la testa del dio. E qui, entra in scena il “Badisches Landesmuseun” di Karlsruhe in Germania.
Alla fine degli anni ’80 uno studioso svizzero avanzava l’ipotesi che il frammento di marmo col volto di Mitra donato al museo della città tedesca fosse pertinente al rilievo di Tor Cervara. A questo punto si è mossa la diplomazia e si è giunti alla grande mostra sui culti orientali nell’Impero Romano allestita nel 2013 a Karlsruhe dove è stato materialmente possibile ricongiungere le varie parti deegio presenti nella città tedesca. Ovviamente dopo gli studi preliminari e dopo aver provveduto a tutte le possibili verifiche, e grazie alla proficua collaborazione fra archeologi e restauratori dei due paesi amici e alla grande disponibilità del Museo tedesco.
Al termine della mostra, a seguito di accordi stipulati fra il Museo di Karlsruhe e la Direzione Generale del Mibact, il grande rilievo (che conserva tracce della colorazione originaria, due metri e mezzo per oltre un metro, due tonnellate di peso), questa volta con la testa di Mitra (il 58° frammento), ha fatto ritorno nella sede delle Terme di Diocleziano (le più grandi di tutta la romanità), ed è esposto permanentemente al pubblico. Ancora con qualche lacuna, ma con la testa del toro e la mano sinistra del dio.
Il link al video: https://youtu.be/VvMsMzNfhIc
Info: Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano -Viale Enrico De Nicola 79 – Roma – Tel. 06 – 39967700
Autore: Laura Gigliotti
Fonte: www.quotidianoarte.it, 16 luglio 2017