“Lo scavo è giunto al termine e stiamo per ricoprire l’area. Ma naturalmente non potevamo lasciare sepolti i bellissimi frammenti decorati incastonati nel muro. Ecco quindi che è venuta sul cantiere la restauratrice per prelevare gli “spolia” dal muro”. scrivono i responsabili della comunicazione del Parco archeologico dell’Appia antica. Lo scavo a cui si riferiscono è avvenuto nei pressi del Mausoleo di Cecilia Metella. Nell’area sono state identificate strutture medievali.
“Così li abbiamo anche potuti vedere meglio: si tratta di frammenti di capitelli corinzio-asiatici con foglie a punta che erano prodotti nella lontana Asia Minore (quindi grossomodo l’attuale Turchia). – proseguono – Capitelli che a partire dal II secolo d.C. invadono il mercato romano diventando preponderanti per tutta l’età severiana, quindi tra la fine del II e i primi decenni del III secolo d.C.”
“In genere i capitelli importati erano semi-finiti per essere poi lavorati definitivamente con la messa in opera sul posto. – spiegano gli addetti alla comunicazione del Parco – La cosa interessante è che anche nel nostro caso il “caulo”, cioè la protuberanza che sporge al centro del frammento, sembrerebbe non finito, dunque sembra che sia stato messo in opera così com’era arrivato dall’Oriente senza “rifinirlo”, per poi essere riutilizzato – in età medievale – nella costruzione del muro. Ne hanno da raccontare questi frammenti architettonici! Prima di chiudere qualche ultimo controllo anche alle malte del muro che sono state fotografate con il Dino-Lite, un microscopio portatile che permette di registrare in modo dettagliato tutti gli inclusi della malta utilizzata nelle strutture. Grazie ad Antonio Dell’Acqua per aver condiviso con noi queste prime informazioni sui capitelli!”.
Fonte: www.stilearte.it, 6 giu 2022