Otto le perquisizioni, cinque e in Umbria dai finanzieri delle unita’ speciali per la tutela del patrimonio archeologico di Roma della Guardia di Finanza, nel corso dell’operazione ‘Bellerofonte’ (dedicata al mitico eroe che uccise la Chimera, multiforme mostro mitologico).
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno individuato a Roma, Pomezia, Bastia Umbra, Assisi e Grosseto alcuni collezionisti e presunti fornitori che avrebbero procurato i reperti. Ad assistere i finanzieri, funzionari della Soprintendenza archeologica per l’Etruria meridionale.
La Procura di Roma ha gia’ convalidato i sequestri, ordinando ulteriori indagini. Le ipotesi di reato vanno da ricettazione a violazione di ricerche archeologiche e possesso di beni culturali appartenenti allo Stato. Si tratta della prima operazione dopo l’emanazione del nuovo Codice Urbani sui beni culturali e il paesaggio.
In particolare, ad un collezionista romano sono stati sequestrati 178 reperti: tra questi, 11 capitelli di ordine corinzio e 3 ionici, altri 15 di vari ordini (dorici, ostiensi e altro), 5 basi di colonna, 10 frammenti in marmo, 2 are, 1 segnacolo di tomba romana, 52 oggetti votivi, 48 vasi, 10 sculture, 14 oggetti in bronzo, 1 colonna di marmo pregiato, 3 punte di lancia e 3 frammenti di intonaco affrescato.
168 i reperti recuperati invece tra i presunti fornitori: tra questi, 24 sculture in terracotta da stipe votiva, 3 lucerne in terracotta, 1 olla frammentata acroma, 26 vasi ceramici acromi e figurati, 12 monete, 37 frammenti di colonne, sculture e trabeazioni in marmo, 14 anfore d’impasto, 7 vasi ceramici in bucchero, 26 vasi ceramici a vernice nera e 1 lastra funeraria epigrafata.
Fonte: CulturalWeb 14/05/04
Autore: redazione