A metà mattinata il sole tiepido d’inverno illumina piazza Augusto Imperatore. Spalle all’Ara Pacis, Franco Chiriaco, 76 anni, si aggrappa alla recinzione del cantiere. Allunga lo sguardo verso un gruppo di marmi adagiati sulla sommità del mausoleo voluto da Augusto nel 28 a. C, all’indomani della vittoria di Azio su Marco Antonio. Sogna di perdersi nei colori del giardino all’italiana commissionato da Francesco Soderini a metà del 1.500 e che presto rivivrà. Con la copertura su 12 pilastri destinato a diventare un belvedere con accesso da via dei Pontefici in grado di regalare una vista mozzafiato sul cuore di Roma.
L’intervento sulla copertura, già a buon punto, è partito in primavera, grazie anche a una donazione complessiva della Fondazione Tim da 6,5 milioni di euro, che si aggiungono ai 4milioni e 275mila euro investiti dal Comune e del ministero ai Beni culturali.
Intorno al Mausoleo di Augusto nascerà un nuovo spazio urbano, grande all’incirca come quello del Pantheon. Il progetto firmato dell’architetto Francesco Cellini che con la sua squadra di progettisti nel 2006 aveva vinto il concorso internazionale bandito dal Campidoglio ai tempi della giunta Veltroni, trasformerà piazza Augusto Imperatore in un anfiteatro, con una scalinata che salirà dal livello del Mausoleo fino alla teca dell’Ara Pacis di Meier. Il che comporterà anche il restauro delle pavimentazioni antiche del I secolo d. C, da cui si potranno apprezzare le dimensioni del monumento guardando il prospetto principale. Mentre dal lato di via Tomacelli aprirà una caffetteria.
A oggi la tomba del primo imperatore romano è ancora inaccessibile al pubblico. Un cartello, affisso sul versante di via Tomacelli, indica il cronoprogramma del restauro mirato alla copertura delle concamerazioni: 180 giorni a partire dal 2 maggio scorso.
I turisti salutano la Befana passeggiando intorno al monumento. Hanno negli occhi le immagini dello spot che pubblicizza la connessione 5G della Tim.
“Usa la tecnologia per viaggiare con la fantasia”, è il messaggio recitato dal maestro Riccardo Muti, che grazie alla realtà aumentata, sulle note de “La Cavalleria Rusticana” di Mascagni, accompagna una bambina in un viaggio virtuale attraverso le molteplici vite del monumento. Da luogo di sepoltura di Augusto e dei suoi discendenti, a giardino della famiglia Soderini nel 1500, per poi trasformarsi nell’Anfiteatro Corea, luogo di intrattenimento per spettacoli, fino a diventare nel ‘ 900 l’Auditorium augusteo, la più grande sala sinfonica del tempo che ha ospitato sul podio grandi maestri come Arturo Toscanini, Richard Strauss, Gustav Mahler e Pietro Mascagni.
Le immagini fanno sognare romani e turisti. “Lo spot è bellissimo – afferma Ciriaco – adesso speriamo di poter visitare anche il mausoleo però “.
La fondazione Tim, nonostante abbia finanziato lautamente il restauro, ha versato nelle casse dell’amministrazione una somma aggiuntiva per poter utilizzare l’immagine del monumento nello spot trasmesso sulle tv nazionali dal 31 dicembre scorso. “L’abbiamo visto anche noi – ammette Giuseppe Caristo, un impiegato 47enne arrivato da Avellino con un gruppo di amici – siamo venuti apposta, speravamo che fosse aperto. Torneremo”, sospira stringendo le spalle.
Non dovranno attendere molto. Il mausoleo riaprirà alle visite, e gratis, in primavera. Al termine di un risanamento importante: 13 mila metri quadri di murature da restaurare, 800 da impermeabilizzare, 8 mila metri di ponteggi, per questo gigante da 87 metri di diametro e 45, presunti, di altezza. Più grande di Castel Sant’Angelo. Adesso è quasi pronto a diventare una nuova icona per la Capitale. Un luogo nel quale una storia antica di duemila anni si fonderà con la tecnologia e le ricostruzioni in 3D.
Fonte: www.roma.repubblica.it, 7 gen 2020