Cede la terra e poi crolla la volta di una galleria traianea nell’area della Domus Aurea, la casa dorata di Nerone. È cosi che oggi nel cuore di Roma è crollato un pezzo di storia millenaria.
Ma – secondo i tecnici – al cedimento «potrebbero seguirne altri», tanto che il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ha invocato dopo l’episodio «un piano straordinario per salvaguardare il patrimonio storico del paese, soprattutto quello di Roma».
Ma – secondo i tecnici – al cedimento «potrebbero seguirne altri», tanto che il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ha invocato dopo l’episodio «un piano straordinario per salvaguardare il patrimonio storico del paese, soprattutto quello di Roma».
E il sindaco Gianni Alemanno ha avanzato l’idea di uno sponsor per il recupero dell’area come succederà per il restauro del Colosseo.
Dei circa 130 metri quadri dell’intera area archeologica, il crollo ha interessato 60 metri quadri della volta di una delle gallerie Traianee, denominata «quindicesima stanza».
Dei circa 130 metri quadri dell’intera area archeologica, il crollo ha interessato 60 metri quadri della volta di una delle gallerie Traianee, denominata «quindicesima stanza».
A dare l’allarme del crollo avvenuto nel parco di Colle Oppio, causato dall’eccesso di pioggia che ha reso instabile il terreno sottostante, è stato proprio un operaio degli scavi nell’area della Domus.
Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, al lavoro con unità cinofile. Poi l’area è stata recintata per questioni di sicurezza visto che sopra c’è un giardino pubblico.
La Protezione civile, per scongiurare altri cedimenti in caso di pioggia, ha predisposto l’arrivo di 300 sacchetti di sabbia nel piazzale soprastante la zona. Oggi inizieranno i lavori per mettere in sicurezza la galleria e i lavori di restauro serviranno 800mila euro.
Ma lo stato di allerta non è finito, perchè – come ha spiegato il commissario straordinario per la Domus Aurea Luciano Marchetti – «al crollo di oggi potrebbero seguirne altri anche nell’immediato» si tratta di una situazione «di grandissimo allarme».
Non solo. C’è chi non esita a parlare di «tragedia sfiorata» come l’associazione nazionale archeologi visto che l’ambiente interessato dal crollo fino a pochi giorni fa era frequentato da colleghi archeologi alle prese con la schedatura di reperti. Ma l’episodio avrebbe potuto mettere a repentaglio anche i cittadini.
«Ci preoccupa che sia venuta giù una parte di giardino dove poteva esserci più di un cittadino», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante un sopralluogo nell’area assieme al ministro Sandro Bondi.
Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, al lavoro con unità cinofile. Poi l’area è stata recintata per questioni di sicurezza visto che sopra c’è un giardino pubblico.
La Protezione civile, per scongiurare altri cedimenti in caso di pioggia, ha predisposto l’arrivo di 300 sacchetti di sabbia nel piazzale soprastante la zona. Oggi inizieranno i lavori per mettere in sicurezza la galleria e i lavori di restauro serviranno 800mila euro.
Ma lo stato di allerta non è finito, perchè – come ha spiegato il commissario straordinario per la Domus Aurea Luciano Marchetti – «al crollo di oggi potrebbero seguirne altri anche nell’immediato» si tratta di una situazione «di grandissimo allarme».
Non solo. C’è chi non esita a parlare di «tragedia sfiorata» come l’associazione nazionale archeologi visto che l’ambiente interessato dal crollo fino a pochi giorni fa era frequentato da colleghi archeologi alle prese con la schedatura di reperti. Ma l’episodio avrebbe potuto mettere a repentaglio anche i cittadini.
«Ci preoccupa che sia venuta giù una parte di giardino dove poteva esserci più di un cittadino», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante un sopralluogo nell’area assieme al ministro Sandro Bondi.
Come se non bastasse, ieri a Roma una piccola porzione delle Mura Aureliane si è staccata all’altezza dell’Arco di via Nola. Ora il ruolo di “sorvegliata speciale” tocca inevitabilmente alla “casa dorata” di Nerone già in passato toccata da altri crolli proprio per colpa di numerose infiltrazioni di acqua che rendono il terreno instabile.
Il direttore tecnico della Domus Aurea, Antonello Vodret ha spiegato che nell’area «ci sono più di 150 ambienti non difesi dall’acqua, ma presto verranno avviati dei lavori di impermeabilizzazione del terreno, che finora non sono stati eseguiti perchè non c’erano finanziamenti sufficienti.
Riflettori dunque puntati sulla residenza che per pochi mesi fu di Nerone, imperatore morto suicida all’età di 31 anni, per scongiurare il rischio che gradualmente diventi solo un mucchio di polvere.
Il direttore tecnico della Domus Aurea, Antonello Vodret ha spiegato che nell’area «ci sono più di 150 ambienti non difesi dall’acqua, ma presto verranno avviati dei lavori di impermeabilizzazione del terreno, che finora non sono stati eseguiti perchè non c’erano finanziamenti sufficienti.
Riflettori dunque puntati sulla residenza che per pochi mesi fu di Nerone, imperatore morto suicida all’età di 31 anni, per scongiurare il rischio che gradualmente diventi solo un mucchio di polvere.
Fonte: Messaggero Veneto — 31 marzo 2010.