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ROMA. Atleta di Fano: ecco le posizioni delle parti.

Se per la Venere di Morgantina il contenzioso tra Italia e Getty Museum pare in via di risoluzione è ancora muro contro muro per l’Atleta di Fano attribuito a Lisippo, statua bronzea ripescata nel ’64 nelle acque al largo di Fano davanti alla costa marchigiana.
Se ne è parlato anche di recente al processo in corso a carico di Marion True, ex senior-curator del Getty, e del mercante d’arte Robert Hecht.
Nella seduta del 9 febbraio il capitano dei Carabinieri Massimiliano Quagliarella ne ha ricucito la storia: la scoperta in Adriatico, il trasporto in Italia, l’occultamento in un campo di zucche, l’acquisto da parte dell’imprenditore Giacomo Barbetti, il passaggio al mercante Herzen di Monaco di Baviera e da questi alla Artemis Fine Art di Londra, i vari processi e sentenze in Italia.
Offerta a J. Paul Getty la statua non fu acquistata per mancanza di precise garanzie sulla sua provenienza, ma entrò nelle collezioni del museo l’anno dopo la morte di Getty, nel 1977, per volere di Jiri Frel, il responsabile delle acquisizioni prima di Marion True.
Da ricordare anche la seduta del 17 gennaio quando a proposito del Lisippo l’avvocato di stato Maurizio Fiorilli, che è parte civile al processo, ha difeso True dichiarando che nel caso specifico si attivò per capire la corretta provenienza della statua.
La situazione è ingarbugliata, le valutazioni distanti, lo stallo completo: da un lato si invocano “responsabilità morali” (Francesco Rutelli) dall’altro si sostiene che”le richieste italiane non hanno alcun fondamento giuridico” (Michael Brand, direttore del Getty Museum).


Fonte: Il Giornale dell’Arte 01/06/2007

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