La zona di Pozzo Pantaleo venne indagata tra il 1983 e il 1989 per lavori Acea in area di proprietà ENI, ma anche più recentemente lungo la Via Portuense, presso il ponte della ferrovia. Si è scoperta una zona abitata tra il I e il V sec. d.c., data la presenza della Via Campana e la via Portuense, dove in epoca imperiale si sviluppò una vasta necropoli ma pure un centro abitato.
Attraverso queste due vie Roma si collegava con i suoi impianti portuali, con traffici di merci e di viaggiatori. E’ emerso un tratto ben conservato della Via Campana, larga m 4,60, con gli evidenti solchi lasciati dalle ruote dei carri che conserva ai lati le crepidini, o marciapiedi, di cui si conserva solo quella sul lato occidentale.
L’accesso alla mansio, avveniva attraverso un porticato dietro il quale si articolavano una serie di vani e cortili scoperti serviti da fontane, vasche e pozzi, collegati anche ad una rete di cunicoli fognari che servivano fra l’altro a drenare le acque di scorrimento dalla collina tufacea retrostante.
Tra i servizi offerti vi era la presenza di un Impianto Termale, solo parzialmente scavato, con ambienti costruiti in opera mista, alcuni dei quali dotati di sistema di riscaldamento con il pavimento rialzato su suspensurae, le caratteristiche colonnine di mattoni per consentire la creazione di un’intercapedine atta alla circolazione dell’aria calda, incanalata nei tubuli di terracotta disposti lungo le pareti.
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Fonte: www.romanoimpero.com, ago 2023