Nell’autunno prossimo sarà possibile accedere all’area sacra di largo Argentina e camminare sulla pavimentazione originale di età domizianea. Con un progetto, finanziato con fondi Arcus s.p.a., sono infatti in programma una serie di interventi di restauro della zona e dei templi, cosiddetti B e C, con l’obiettivo principale di rendere fruibile al pubblico l’intera area.
Il termine di lavori è previsto entro il 30 ottobre prossimo. In particolare nell’area collocata di fronte al tempio C, dedicato alla dea Feronia, i lavori permetteranno di “camminare nella storia”, una lastra in vetro temperato permetterà infatti di vedere l’ara sottostante di epoca repubblicana. Verrà rimossa una scala fatiscente e si potrà accedere direttamente nel tempio ammirando l’originale pavimentazione in tufo, risalente al II secolo a.c. Nell’intera area sarà possibile vedere anche la pavimentazione in blocchi di travertino costruita dopo l’incendio dell’80 d.c. e ora ricollocata su una struttura metallica a scomparsa. Si potrà visitare anche l’area sottostante, risalente al VI secolo a.c.
Sarà poi ultimato il restauro del podio del tempio b dedicato alla dea Fortuna Huiusce Diei, cioè la “Fortuna del Giorno Presente”.
Nel lotto dei lavori rientra anche la revisione delle murature e il diserbo delle aree verdi. L’area archeologica di Largo Argentina, oggi compresa in un perimetro definito negli anni Quaranta e non corrispondente all’antico, è un grande complesso sacro e rappresentativo, con templi, porticati, luoghi pubblici, strade e architetture di tipo religioso e civile.
Le recenti campagne di scavo condotte dalla Sovrintendenza Capitolina (2011, 2013) hanno confermato un’occupazione nei secoli VI – V a.C., ai quali risale una struttura in blocchi di cappellaccio (tufo del Palatino), ancora visibile sotto la cella dell’attuale Tempio B. A partire dal 2006 sono stati attivati i lavori di scavo e restauro, programmati nell’ambito di un progetto complessivo e assai articolato di studio e riqualificazione. Sono state condotte campagne di scavo ed è stata messa in sicurezza gran parte dell’area con la rimozione dei blocchi in travertino del pavimento dell’80 d.C. assai pericolante. Dopo un lungo lavoro di analisi, ritrovate le fondazioni degli edifici e impostate ricerche per la statica, la Direzione Tecnica di Sovrintendenza ha elaborato un progetto esecutivo per l’assetto e la nuova accessibilità del complesso archeologico. In contemporanea la Direzione Scientifica della Sovrintendenza Capitolina, con un team di archeologi e topografi, ha eseguito gli scavi archeologici, elaborato un piano di percorsi e valorizzazione, schedato, inventariato e per la parte più importante, già restaurato il materiale di scavo e redatto un database delle unità stratigrafiche di scavo e delle partiture murarie, con schedatura digitalizzata dei materiali.
“Questi lavori sono il primo passo – ha dichiarato l’assessore capitolino alla Cultura e al Turismo Giovanna Marinelli – per garantire a tutti l’accesso ad un’area archeologica importantissima di Roma. Proprio lo scorso weekend le visite guidate organizzate in occasione delle Idi di marzo hanno registrato il tutto esaurito, segno che quest’area stimola l’interesse dei cittadini così come dei turisti. l’accessibilità a tutti i nostri beni è il nostro impegno principale”.
Fonte: http://www.quotidianoarte.it, 18 marzo 2015