Riemergono dalla terra di Veio affreschi straordinari, in una tomba etrusca dell’inizio del VII secolo a.C. Rarissimi e sicuramente tra i primi esempi di pittura sepolcrale, forse i più antichi finora conosciuti, raffigurano animali bellissimi della tendenza orientaleggiante, felini e volatili, che finora erano confinati agli esempi più tardi della «tomba delle anatre» o a quella delle «pantere», due esempi di pitture etrusche tra le più note.
Sul posto, vicino a Campagnano, sono all’opera gli studiosi della Sovrintendenza archeologica dell’Etruria meridionale, che è stata resuscitata da Rocco Buttigione dopo essere stata eliminata a favore di quella regionale dal predecessore Giuliano Urbani.
Hanno preparato l’evento di oggi, la visita dei giornalisti della stampa italiana ed estera guidata dal vicepremier e ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli.
Il ritrovamento nasconde la collaborazione di un «tombarolo» pentito di Bracciano, che in ottobre era stato arrestato dai Carabinieri del nucleo tutela culturale nel corso dell’operazione Mozart, dal nome dell’ex soldato della Wehrmacht Rupert Adhmeier che a Linz deteneva oltre 600 reperti archeologici rubati in Italia.
Fonte: Corriere della Sera 16/06/2006
Autore: Paolo Brogi
Cronologia: Arch. Italica