Nascita e sviluppo di una professione dalla metà del Novecento agli Anni Duemila.
Quanti sono i libri che raccontano la storia dell’archeologia come scienza? Quanti i testi, scientifici o divulgativi, che descrivono le attività dell’archeologo? Tanti.
Ma esiste un libro che racconti la storia dell’archeologia italiana come professione? Superando i tanti e a volte opposti luoghi comuni, che vanno dal “con la cultura non si mangia” al “potremmo vivere di solo turismo culturale”, il libro ripercorre lo sviluppo dell’archeologia italiana da “hobby dei re”, com’era ancora alla metà del Novecento, ad attività professionale continuativa e a scopo di profitto, alla pari di come essa viene intesa nei moderni Paesi europei.
Il racconto si snoda in una sorta di “storia parallela” dell’Italia del Dopoguerra, in cui le trasformazioni economiche e sociali diventano la cornice e il motore che hanno condizionato la politica dei beni culturali nel nostro Paese; un testo ricco di riferimenti normativi e per questo utile a quanti, per studio o per prove concorsuali, intendano approfondire la legislazione italiana in materia; un testo che tratta temi tornati di grande attualità con l’attuale riforma in atto nel Ministero dei Beni Culturali.
Info:
Diellle Editore
€ 11,00, pag. 130
ISBN 9788899398071
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