Monete, ceramiche, ossa, soprattutto la certezza che quel «Costa Balenae», indicato in antichissime carte quali l’«Itinerarium Antonini» e la «Tabula Peutingeriana», era proprio qui nel territorio di Riva.
Dove sorgeva forse anche un complesso termale.
La campagna di scavi condotta da un’e’quipe internazionale di studiosi diretta da Philippe Pergola, del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma con Alessandro Garrisi responsabile del cantiere, si e’ conclusa positivamente.
Gli studiosi procedono pero’ con i piedi di piombo nel formulare ipotesi.
Le certezze sono le monete ritrovate, purtroppo in pessimo stato (solo analisi in laboratorio potranno dire di piu’), ossa umana in qualche caso completamente annerite, ceramiche provenienti da ogni parte del Mediterraneo, una stratificazione che fa pensare a una strada in acciotolato.
Ma ci sono anche vasche rivestite in intonaco e cocciopesto forse utilizzate in agricoltura senza escludere un complesso termale.
«L’ubicazione – osserva Luigi Gambaro della Soprintendenza – in posizione strategica per l’attraversamento da parte della via Iulia Augusta del torrente Argentina rende ipotizzabile l’identificazione con la ”statio” stradale di Costa Balenae».
«L’insediamento – aggiunge il vice Giulio Montinari – si inserisce in un sistema di ville marittime e di fattorie distribuite lungo la costa tra Sanremo ed Imperia».
Agli scavi hanno preso parte Vega Arconada (Madrid); Elia Kass Hanna (Siria); Suzana Kasovska (Macedonia); Aurelien Caillaud (Francia), Agnese Pergola; Silvia Cresci; Luca Mazzocco, Roberta Ruotolo, Maria Luisa Di Silvio (tutti di Roma); Giusy Schiro’ ed Eleonora Federico (Palermo); Gaetano Bevelacqua (Gela); Federico Zoni (Bologna); Michela Giordano (Sanremo); Albertina Brogati (Taggia); Silvia Papalia (Riva); Elisa Arrigoni (Savona).
Fonte: La Stampa 11/07/2009
Cronologia: Arch. Romana