Un aereo bimotore per meglio difendere l’inestimabile patrimonio archeologico di Pozzuoli, scongiurando nuove colate di cemento abusivo e le razzie di tombaroli senza scrupoli.
Dall’Arco Felice Vecchio al mausoleo del primo secolo dopo Cristo della zona delle Conocchielle a Toiano, passando per le necropoli e le antiche tabernae romane: il tesoro storico-architettonico di Pozzuoli diventa osservato speciale nella lotta contro l’abusivismo edilizio.
Un anno fa l’allora commissario prefettizio alla guida della cittadina flegrea, il prefetto Roberto Aragno, firmò una delibera che disponeva il sorvolo dell’intera superficie comunale a caccia di abusi: un piccolo aereo dotato di telecamera, macchine fotografiche e Gps aveva il compito di scovare le illegalità. Un servizio partito solo alcuni mesi dopo e confermato dall’attuale amministrazione comunale. E arrivano i primi dati: negli ultimi quattro mesi l’occhio elettronico puntato sulla cittadina flegrea ha già smascherato 62 casi di abuso edilizio accertato. Il report è sul sito internet comunale. Il sistema di bordo del bimotore ha registrato dati e fotogrammi nei quali sono state immortalate verande, gazebo, piscine e anche manufatti a poche centinaia di metri da siti di preminente interesse archeologico. Tutto abusivo. Come accertato, poi, dai vigili urbani diretti dal comandante Carlo Pubblico. Ma l’attenzione è rivolta anche alle aree sottoposte al rigidissimo vincolo archeologico, a cominciare da quella attigua all’Arco Felice Vecchio. Il nucleo antiabusivismo ha acquisito le foto dall’alto e le sta confrontando con quelle di alcuni mesi fa per verificare l’eventuale presenza di opere murarie senza autorizzazione. C’è da salvaguardare i reperti. E la precisione del sorvolo è scientifica: il computer di bordo è programmato per confrontare i fotogrammi registrati nello stesso punto in due voli successivi, a 20 giorni di distanza l’uno dall’altro. Alla minima difformità tra le due immagini sovrapposte nel database, scatta l’allerta: una email viene inviata direttamente sui pc del capo dei vigili e del capo dell’ufficio tecnico.
Alcuni giorni fa l’allarme per un presunto trafugamento di reperti archeologici: il computer ha notato uno scavo archeologico nell’area tra Solfatara e Agnano che non c’era nella registrazione di 20 giorni prima. Si è pensato all’opera di tombaroli: sul posto sono andati i vigili urbani che hanno poi accertato che lo scavo era stato regolarmente autorizzato dalla sovrintendenza. Ma resta alta la guardia.
«L’aereo registra attraverso le macchine fotografiche e le immagini tutte le difformità che nota dall’alto e le manda via email al mio computer – spiega il comandante Carlo Pubblico – Ma dall’alto un cumulo di pedane di legno o una tenda da sole aperta può trarre in inganno e sembrare un manufatto abusivo. Per questo ogni segnalazione aerea viene verificata nelle 24 ore successive dai nostri agenti sul posto. Finora abbiamo scovato una sessantina di illegalità urbanistiche». Controlli puntati, ora, sul patrimonio archeologico. «Siamo tra i pochi Comuni in Campania a monitorare in modo costante il nostro territorio per difenderlo dagli illeciti in materia ambientale – sottolinea il sindaco Vincenzo Figliolia – Ma vogliamo sfruttare questi sorvoli anche per meglio tutelare il nostro patrimonio archeologico da chiunque lo voglia sfregiare. Pozzuoli è un giacimento archeologico da valorizzare, preservandolo dal cemento selvaggio e dai tombaroli».
Fonte: Il Mattino, 12 dic 2012