Confrontando la veduta aerea del porto Pozzuoli, con il rilievo speculare dei fondali della darsena, avvalendosi della carta nautica, è confermata l’esistenza di una breve piattaforma inabbissatasi nei fondali del porto attualmente inglobata tra le struture dello scalo marittimo e la terraferma. Un breve lembo di terra, dunque, posto a sole poche centinaia di metri dalla costa che trova conferma in una rappresentazione cartografica del XVIII sec.
Il Disegno Bellori, infatti, datato 1764 è un’incisione in acquaforte ripresa da un più antico dipinto parietale rinvenuto durante un opera di scavi nel 1668 sul’monte Esquilino a Roma che ritrae fedelemte l’antica città di Puteoli.
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Un misterioso luogo d’approdo, dunque quello ritratto dal Bellori, rubato alla storia dall’insolito fenomeno del bradisismo e dalla più prevedibile opera dell’uomo.
L’isola sulla quale insistevano magazzini e depositi vari doveva assolvere alla funzione di scalo secondario, adibita anch’essa al controllo del traffico passeggeri e mercantile.
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Autore: Antonio Cangiano (antonio.cangiano@libero.it)