Pozzuoli antica ed i suoi meravigliosi “scrigni del passato”. Riflettori accesi sull’allora Puteoli, per una scoperta straordinaria di archeologia sommersa, stante il prezioso rinvenimento di iscrizioni in lingua nabatea ed al recupero in mare, sin dal XVIII secolo, di altari e basi con dedica, in latino, al “dio Dusares”. Eccone, finalmente, la conferma istituzionale, pertanto ufficiale, attraverso un recente comunicato della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, per l’area metropolitana di Napoli.
Grazie infatti alle attuali ricognizioni in corso lungo la Ripa Puteolana, è stato possibile localizzare con precisione il luogo d’origine di questi materiali sacri, al centro del “vicus Lartidianus”: si tratta di un vero e proprio tempio sommerso, unico santuario nabateo finora noto al di fuori della madrepatria, decorato con abbondante marmo di Luni, mentre sul fondo del mare sono percepibili due grandi altari con fori di incasso per betili aniconici, simile ma non uguale a quello già visibile presso il Museo Archeologico Nazionale dei Campi Flegrei, presso il Castello di Baia – Bacoli, insieme ad una base di dimensioni minori ed a lastre iscritte. Ovunque, il testo si ripete uguale: “Dusari sacrum”.
Un tempio arabo legato ai resti di Petra in Giordania, di duemila anni fa, giace sommerso sotto il mare di Pozzuoli, probabilmente costruito da immigrati provenienti da Nabataea, un antico regno arabo, ben noto ai turisti di oggi.
Nabataea, per completezza d’informazione, è nota per le iconiche strutture scolpite nella roccia di Petra, tra cui il Tesoro, notoriamente presente in “Indiana Jones e l’ultima crociata”. Il regno nabateo, un tempo, controllava una rete commerciale che si estendeva dall’Arabia settentrionale al Mediterraneo, trattando incenso, oro, avorio e profumi, la cui ricchezza raggiunse il picco nel primo secolo d.C., esemplificata dal Tesoro di Petra.
Il tempio, che si pensa fosse stato utilizzato dai commercianti nabatei, fu successivamente sepolto sotto cemento e ceramica, forse a causa della partenza dei commercianti dall’area, secondo uno studio pubblicato su Antiquity. Lo studente Michele Stefanile, con la Scuola Superiore Meridionale in Italia, ha iniziato la ricerca subacquea nel 2021 per cercare nell’area, una “passione per il tempio dai tempi della scuola”: <<Quando ero studente, ha detto Stefanile a Jasmine Baehr di Fox News, sono rimasto colpito dalla presenza di un po’ di materiale nabateo, trovato da qualche parte nel mare a Puteoli dal XVIII secolo, e sono rimasto anche stupito dal fatto che nessuno abbia davvero organizzato una caccia a questa impressionante testimonianza storica”.
Stefanile è archeologo marittimo presso la “Southern School di Napoli”, a Fox News Digital. Il tempio in parola si trova come detto vicino a Pozzuoli, fungendo da porto commerciale. Nel 2023, i ricercatori che mappavano il fondo marino hanno scoperto due stanze sommerse, di circa 32 per 16 piedi, con pareti in stile romano e due altari di marmo bianco, ciascuno con rientranze rettangolari che probabilmente contenevano pietre sacre.
“Sembra che abbiamo un edificio dedicato agli dei nabatei, ma con architettura romana ed iscrizioni latine”, ha detto Stefanile a Live Science. Le lastre di marmo nelle stanze erano scritte in latino con la frase “Dusari sacrum”, che significa “consacrato a Dushara”, la divinità del popolo Nabateo.
Intanto, l’attività vulcanica (fenomeno “bradisismo” allora discendente!), nel corso dei secoli, ha sommerso circa 2 km di edifici di epoca romana lì vicino, compresi magazzini e altre strutture dell’antico porto.
I manufatti, recuperati dal XVIII secolo, suggerivano che un tempio potesse essere lì sepolto, ma la sua posizione esatta era sconosciuta fino ad ora.
“Forse dopo la conquista dell’Arabia da parte di Traiano nel 106 d.C., i Nabatei non avevano più possibilità di libero scambio a Puteoli, e forse abbandonarono il porto”, ha affermato ancora Michele Stefanile. Dopo che la Nabataea fu annessa all’Impero Romano nel 106 d.C., le rotte commerciali interne, controllate dai Nabatei, crollarono, per cui il tempio di Puteoli potrebbe essere stato sepolto a seguito di questi cambiamenti.
Corsi e ricorsi storici.
Autore: Gennaro D’Orio – doriogennaro@libero.it