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POZZUOLI (Na). Dal mare spuntano nuovi reperti archeologici.

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Nuove interessanti scoperte archeologiche dal mare di Pozzuoli. A pochi metri dalla scogliera prospicente l’ex fabbrica Sofer, il sub esperto Mario Rosiello ha rinvenuto alcuni reperti archeologici di pregio: si tratta di una testa in marmo raffigurante una divinità bifronte, probabilmente Giano, e la parte inferiore di una statua naofora in granito egiziano, che ha prontamente consegnato ai Carabinieri di Pozzuoli
Non è la prima volta che lo specchio di mare, davanti lo stabilimento Sofer, a poche centinaia di metri dal porto di Pozzuoli, è fonte di ritrovamenti archeologici.
Già nel 1972, Rosiello e l’ingegnere Armando Caròla rinvennero, per conto della Soprintendenza, diversi frammenti di sculture, alcune appena sbozzate e decorazioni in marmo, di quella che poi è stata successivamente definita la “Scuola di scultura di Apollonio”, celebre bottega d’arte dove Cicerone era solito commissionare le statue per la sua Accademia, celebre e fastosa Villa Flegrea, oggi custoditi nelle sale del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
I recenti ritrovamenti hanno interessato la comunità scientifica, in particolare, i resti della statua egizia.
«La scultura egizia conserva solo la base, le gambe e le mani dell’ancora anonimo individuo rappresentato inginocchiato mentre sorregge un naos, un tabernacolo contenente la figura di un dio» fa sapere Mattia Mancini, egittologo del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa «La notizia di una scoperta simile potrebbe sembrare strana, ma in realtà non lo è. A Pozzuoli e in altri centri del litorale campano come, Cuma, Baia, Bacoli, è attestata la diffusione dei culti egizi – soprattutto Iside e Serapide – che arrivarono nella penisola italiana a partire dal II sec. a.C. grazie a mercanti e marinai stranieri. Per questo non deve stupire la presenza di aegyptiaca, originali o egittizzanti, nei siti archeologici della Campania».
Fra l’altro, nel 1985, nei pressi di Punta dell’Epitaffio a Baia, il sub Vincenzo Gaudino individuò fortuitamente un interessante frammento di statua egizia in diorite del Sudan, risalente alla XXX dinastia (380-342 a.C.), iscritto con geroglifici su due lati.

Autore: Antonio Cangiano

Fonte: www.ilmattino.it, 24 set 2019

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