Il tempio, situato nel cuore del Rione Terra, l’antica acropoli, e, edificato sui resti romani del Tempio d’Augusto, sarà recuperato in tre anni. Gli interventi punteranno a salvaguardare gli aspetti storici, archeologici e culturali dell’edificio. In una tavola rotonda, nell’Auditorio del Seminario Maggiore, sabato, 19 novembre, alle 10.30, la presentazione dell’iniziativa a cui è previsto l’intervento del Governatore Bassolino.
Un’attesa, quella per il recupero dell’importante monumento cittadino, che è durata quarant’anni. Al 1964, risale, difatti, l’incendio che nella notte tra il 16 e il 17 maggio, distrusse quasi interamente l’edificio, d’impianto seicentesco, polverizzando stucchi e intonaci, e mandando in cenere otto preziosissime tele. Quindi, fu la volta del bradisismo, il fenomeno a causa del quale il suolo s’innalza o si abbassa anche di alcuni metri, che, sviluppatosi nell’area flegrea, sgretolò palazzi e case dell’antica Puteoli. Infine, l’ultima spallata alla Cattedrale, arrivò dal terremoto del 23 novembre dell’Ottanta. Iniziarono, quindi, i saccheggi sistematici della struttura da cui fu portato via tutto quello che poteva avere anche un pur minimo valore. E pensare, viene sottolineato da più parti, che la città dove si fermò l’Apostolo Paolo, greca e romana, prima, medievale e angioina dopo, è stata uno degli scali marittimi e centro di cultura più importante del Mediterraneo. Il restauro di cui sarà oggetto il monumento, è il risultato di un concorso internazionale vinto dal gruppo toscano guidato dall’architetto Marco Dezzi Bardeschi. Per l’occasione, nel corso del convegno, sarà presentato anche il numero monotematico della rivista diocesana Proculus, nel quale si descrive l’intero piano di recupero. L’obiettivo, come sottolinea il vescovo Monsignor Gennaro Pascarella è quello di «far partecipare i fedeli alla rinascita della cattedrale puteolana, simbolo della storia di una delle più antiche comunità cristiane dell’Occidente». Alla tavola rotonda, moderata da Luigi Saccone, sono previsti gli interventi di don Carlo Chemis, segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, del direttore generale per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roberto Cecchi, del Soprintendente archeologo di Napoli e Caserta, Maria Luisa Nava, di Giovanni Barrella della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Napoli e Provincia, del presidente del Consorzio Rione Terra, ingegner Sergio Fiore, e del direttore dell’Ufficio Beni Culturali diocesano, don Angelo D’Ambrosio.
Fonte: CulturalWeb 17/11/2005
Autore: Carlo Avvisati