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PORTOPALO DI CAPO PASSERO (Sr). Scoperta al largo un’antica città sommersa “grandiosa come Atlantide”.

“Nel novembre 2024, mentre generavo mappe topografiche per il mio libro su Atlantide, ho scoperto qualcosa di veramente straordinario“: a scrivere è André Chaissons, ingegnere civile e ricercatore dei misteri del passato, nell’articolo che ha dedicato alla scoperta di un’antica città sommersa a sudest di Portopalo di Capo Passero.
Secondo Chaissons, infatti, in Sicilia ci sarebbe un sito sommerso, che giace in un silenzioso mistero. Si tratterebbe di Telepylos, leggendaria città dei Lestrigoni dell’Odissea di Omero, una terra di giganti carnivori, definita da un porto riparato e circondata da imponenti scogliere. Il nome Telepylos significa “porte lontane“: deriva, probabilmente, dallo stretto passaggio naturale nel suo porto, una caratteristica che poteva intrappolare le navi al suo interno, rendendolo sia difendibile che straordinario.
La notizia è stata riportata dal sito di Graham Hancock, giornalista e scrittore britannico, noto per le sue opere di carattere pseudoarcheologico. Come è facile intuire, la scoperta ha suscitato grande entusiasmo, ma si tratta solo di ipotesi: non ci sono prove documentali, come foto in immersione o altro, quindi ci si può soltanto basare sulle mappe dei fondali del Mediterraneo, tratte da un sito online (Emodnet).
“Telepylos – scrive Chaissons – si distingue non solo per la sua scoperta, ma anche per gli enigmi che pone. Come poteva un insediamento così esteso esistere in questo luogo, ora perduto sotto il mare? Quando ha incontrato la sua fine e quali forze hanno cospirato per seppellirlo nelle profondità del Mediterraneo?”.
Dalle mappe dei fondali pare si possano scorgere forme che richiamano un porto, una larga struttura rettangolare e quello che potrebbe essere un canale artificiale, lungo circa 50 chilometri. Con una lunghezza di 17,64 chilometri e una larghezza di 4,41 chilometri, le dimensioni di Telepylos si allineano esattamente con le misurazioni antiche: 100 stadi per 25 stadi, in base ai 176,4 metri per stadio comunemente accettati.
Chaissons riporta che non si tratta di cifre arbitrarie: la disposizione della città rivela una griglia attentamente strutturata, che riflette una sofisticata comprensione della pianificazione e del design urbano. Questa precisione sfata qualsiasi idea che il sito sia un’anomalia casuale.
“Con una scala ed una complessità che rivaleggiano con la grandiosità spesso associata ad Atlantide, Telepylos emerge come uno degli esempi più straordinari di costruzione antica mai scoperti, suscitando profondi interrogativi sulle capacità dei suoi architetti e sul significato culturale della sua forma”, scrive ancora l’ingegnere.
La scoperta di Telepylos aprirebbe la strada ad altri scenari, ben oltre le sue mura: alluderebbe ad un mondo mediterraneo più ampio. Secondo André Chaissons ci sarebbe quel legame con l’Odissea: sebbene Odisseo non si sarebbe mai avventurato nel cuore di questa città segreta, ne avrebbe però notato tante navi ormeggiate nel suo porto riparato, che rappresentavano sia un’opportunità che un pericolo.
Le affermazioni di questo ingegnere sono sicuramente affascinanti, ma servono approfondimenti per capire quanto possa esserci di vero.
“Per secoli – conclude – abbiamo presentato i miti più antichi dell’umanità come semplici storie, racconti per divertire o spiegare l’ignoto. Ma se fossero radicati nella realtà? Telepylos è la prova tangibile che interi capitoli del nostro passato, un tempo etichettati come ”miti”, giacciono dormienti sotto le onde”.

Fonte: siciliafan.it 31 mar 2025

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