Pompei è un sito archeologico di importanza capitale, una vera e propria finestra aperta su un passato lontano. Ci permette di fare progressi enormi sotto molteplici punti di vista. Gli studi sulle mummie rinvenute nel sito riusciamo ad esempio a capire la conformazione fisica degli antichi, le loro abitudini alimentari, quali gioielli utilizzassero… ma possiamo anche fare progressi considerevoli anche per quanto riguarda la storia della lingua latina. Questo grazie ai numerosi graffiti rinvenuti tra le mura della città, che sono materiale preziosissimo per comprendere quale fosse il registro popolare di una lingua giunta fino a noi prevalentemente attraverso testi letterari e giuridici.
Ma Pompei non smette mai di stupire, infatti, risale a poche settimane fa una nuova straordinaria scoperta. Gli archeologi hanno rinvenuto tre nuovi scheletri, perfettamente conservati, probabilmente appartenenti a due donne e ad un bambino di 3 o 4 anni.
Queste tre persone non morirono per l’eruzione, ma a causa del terremoto che la precedette. Gli archeologi ipotizzano che stessero cercando riparo e che morirono a causa del crollo di un soffitto. Due cubicoli, ovvero due camere, adiacenti all’atrio del ritrovamento contengono degli affreschi molto raffinati con delle scene tratte dal mito. Nel primo dei due ambienti sopravvisse parte del mobilio carbonizzato in seguito all’eruzione.
Si tratta di qualcosa di assolutamente straordinario dal punto di vista storico e archeologico. Pochissimi sono, infatti, gli esempi di arte pittorica antica. Infatti, la statuaria ha avuto molta più fortuna nella conservazione. Possiamo affermare con sicurezza che questo ciclo pittorico rivoluzionerà il nostro modo di guardare all’arte romana.
Inoltre, il mobilio ci permette di entrare dentro la quotidianità degli abitanti di Pompei, permettendoci di immaginare come queste persone vivessero gli spazi della domus. Proprio perché è un fatto molto raro, se non unico, che arrivi fino a noi anche parte dell’arredamento antico.
Autore: Vittoria Lattanzi
Fonte: www.storiachepassione.it, 15 giu 2023