Le indagini archeologiche nell’antica città di Lavinium iniziano negli anni cinquanta dello secolo scorso con Ferdinando Castagnoli, professore della Cattedra di Topografia di Roma e dell’Italia Antica dell’Università La Sapienza di Roma, il cui contributo alla ricerca scientifica di Lavinium è ricordato da una targa onorifica posta lungo il viale del Museo.
Gli scavi, iniziati nel 1957, portano alla luce dopo solo due anni il Santuario dei Tredici altari nella zona meridionale extraurbana, la cui esistenza era stata intuita da Rodolfo Lanciani già nei primi anni del Novecento.
Negli anni sessanta viene rinvenuto, nell’area orientale, un deposito votivo, i cui scavi continuarono a più riprese.
Nello stesso tempo, nel 1962 la Soprintendenza Archeologica per il Lazio avvia tutte una serie di indagini nell’area urbana dell’antica città di Lavinium, a cominciare con lo scavo delle terme occidentali di età costantiniana. Avvalendosi della collaborazione della Cattedra di Topografia di Roma e dell’Italia Antica, queste ricerche proseguono, tanto da individuare altre importanti strutture: un quartiere abitativo, il foro, un edificio porticato, un altro complesso termale, fornaci, depositi votivi e alcune porzioni del circuito murario, in area extraurbana viene indagata la necropoli meridionale e il cosiddetto Heroon di Enea.
Tra coloro che si sono interessati di Lavinium ricordiamo Paolo Sommella, Maria Fenelli, Marcello Guaitoli, Fulvio Cairoli Giuliani, e Alessandro Maria Jaia, che ha condotto le indagini archeologiche presso il Santuario costiero di Sol Indiges, luogo del mitico sbarco di Enea.
Le ultime indagini archeologiche, condotte dalla competente Soprintendenza, sono state effettuate tra il 2004 e il 2009 nell’area dei Tredici altari e dell’Heroon di Enea, dalle quali sono emersi nuovi e interessanti dati. Tra questi l’individuazione probabilmente di un XIV altare, indagato nuovamente nel 2019, i cui risultati sono ancora in corso di studio.
Il Museo Civico Archeologico Lavinium è il risultato di queste ricerche, che per più di 50 anni si sono susseguite nell’area dell’antica e mitica città.
Fonte: Museo Civico Archeologico Lavinium