Gli scavi archeologici condotti nel centro storico di Pola, ricchissimo di reperti, hanno fatto emergere ora pezzi di epoca histrica. Il ritrovamento è avvenuto nell’area del Museo archeologico dell’Istria, sottoposto a una capillare ristrutturazione.
Gli archeologi hanno ritrovato cinque urne cinerarie riferibili alla civiltà degli Histri, che abitarono l’Istria prima del dominio romano e che in base alle prime valutazioni si possono datare tra l’XI e il II secolo avanti Cristo. Le urne giacevano dietro a Porta Gemina, in una superficie di pochi metri quadrati, al di sotto di varie strutture murarie intersecate risalenti a epoche disparate: dall’antica Roma alla Jugoslavia passando per l’impero austroungarico. Le urne sono emerse sebbene le aspettative dei ricercatori fossero scarse, tenuto conto appunto della grande mole di attività edilizia già effettuata in quel sito nel corso dei secoli.
Le urne, ha spiegato il direttore del Museo archeologico Darko Komso, saranno ora sottoposte all’Ospedale di Pola alla tomografia assiale computerizzata che permetterà di scoprire dati preziosi sugli individui inumati, dalla datazione esatta al sesso e all’età: un contributo in questo senso arriverà anche dall’Istituto antropologico di Zagabria, già informato del ritrovamento.
«Due urne – dice l’archeologa Maja Cuka – presentano una costruzione di supporto in muro a secco rimasto intatto, mentre le altre tre erano conficcate direttamente nel terreno e ricoperte da una lastra di pietra. Attorno ad esse abbiamo rinvenuto strati di terreno con tracce di combustione, cenere, resti di ossa, frammenti di ceramica, a significare che attorno alle tombe si svolgevano rituali funebri e anche banchetti».
Anche questi oggetti verranno sottoposti alle analisi di laboratorio per approfondirne la conoscenza. Una volta analizzate, le urne saranno aperte in laboratorio e a quel punto si potrà decidere cosa utilizzare per il successivo allestimento museale.
Le ricerche nella zona ora continuano, ma gli archeologi possono scandagliare gli strati di terreno fino al 27 marzo: dopo quella data infatti in quel sito si procederà alla costruzione di alcuni pozzi di raccolta dell’acqua di scolo. Ma non è escluso a questo punto che possano essere riportate alla luce ulteriori testimonianze sugli usi degli Histri. —
Fonte: www.ilpiccolo.gelocal.it, 11 mar 2020