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PISA. Applicazione di Realtà Immersiva per conservare virtualmente i dati dello scavo archeologico.

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Ottimizzare la ricerca archeologica attraverso la realtà virtuale: l’applicazione realizzata per la Valle dei Templi di Agrigento dalla Scuola Sant’Anna in collaborazione con la Scuola Normale, presentata al convegno “Archeologia del Culto”. L’applicazione di realtà immersiva permetterà di conservare virtualmente i dati raccolti durante il processo di scavo e di analisi post-scavo, anche dopo aver ricoperto il “saggio di scavo”.
Un’applicazione sviluppata dalla Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, che utilizza la realtà virtuale per fornire uno strumento di lavoro ad alto valore tecnologico ai professionisti degli scavi che lavorano al sito archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. L’applicazione è al centro di un intervento previsto nell’ambito del convegno l’”Archeologia del culto: Forme e spazi del sacro ad Akragas” organizzato dalla Scuola Normale Superiore, dal Parco della Valle dei Templi di Agrigento e dal Laboratorio di Storia dell’Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico.
L’applicazione sviluppata da Eleonora Lanfranco, assegnista di ricerca, e progettata dal ricercatore Marcello Carrozzino, sotto la supervisione di Massimo Bergamasco, docente di meccanica applicata alle macchine e direttore dell’Istituto di Intelligenza Meccanica della Scuola Superiore Sant’Anna, ha l’obiettivo di semplificare l’archiviazione delle informazioni relative agli scavi e offrire agli studiosi uno strumento immersivo per la fase di analisi post-scavo.
Per la sua realizzazione è stato condotto un approfondito lavoro di fotogrammetria sul campo, attraverso lo scatto di circa 200 foto al giorno per ciascuna unità statigrafica relativa a ogni singolo saggio aperto, che sono state poi elaborate per essere integrate nell’applicazione. Grazie alla fotogrammetria è stato così possibile monitorare in tempo reale, giorno dopo giorno, l’avanzamento dei singoli scavi, coordinati da Gianfranco Adornato, docente di Archeologia Classica della Scuola Normale Superiore. L’applicazione è particolarmente utile perché gli archeologi dopo aver completato l’attività di scavo di un saggio, che richiede circa un mese di lavoro, devono coprire di nuovo il sito per renderlo accessibile ai turisti. Tuttavia, grazie all’applicazione sviluppata, i professionisti possono conservare virtualmente i dati raccolti durante il processo di scavo e di analisi post-scavo, anche una volta che il saggio è stato ricoperto. Questo renderà notevolmente più semplice l’archiviazione dei dati, consentendo agli archeologi di ritornare al saggio, utilizzando un visore 3D, e rivedere ogni singola unità stratigrafica con una resa estremamente realistica.
Fonte: Sant’Anna – Scuola Universitaria Superiore di Pisa

Fonte: www.archeomatica.it 1 mag 2024

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