Gli archeologi di Sostratos hanno risolto il mistero della fossa anomala, al Campo all’Arpia, a Populonia. Dopo qualche giorno di riposo ferragostano, i ricercatori hanno proseguito lo scavo e ora i contorni del piccolo mistero sono stati messi a fuoco. Durante le attività di ricerca nella necropoli etrusca gli studiosi si erano imbattuti in una fossa colma vasi potori, cioè contenitori utilizzati per le sacre libagioni. Oggetti di ceramica falisca, tarquiniese, volterrana, di produzione locale, ma anche vasi di importazione dall’Attica. Perchè tutto quel vasellame in una fossa, che risulta priva – almeno per ora – di resti umani?.
Facciamoci raccontare cos’è successo, nelle ultime ore.
“Dopo la sosta ferragostana al Campo, all’Arpia nel Parco Archeologico di Baratti (Populonia) sono riprese le ricerche – affermano gli archeologi di Sostratos onlus – Anche i ritrovamenti delle ultime ore continuano ad essere coerenti con quanto fino ad adesso rilevato: da un’altra fossa, che intercetta un’ulteriore sepoltura-deposito in modo quasi perpendicolare (come a formare una “T”), rileviamo un interessante ritrovamento. Come possiamo illustrare nelle fotografie che pubblichiamo, ci sono due reperti, un Genucilia ad Onde ed una coppa in Vernice Nera di tipo Petite Estampillés (con dei graffiti che sembrano dei numerari), che emergono dalla fossa il cui scavo deve essere ancora completato.
“Riassumendo – proseguono gli archeologi di Sostratos – nei due piani di sepoltura, probabilmente conseguenti ad una ristrutturazione della necropoli intorno alla prima metà del III secolo a.C., continuano ad essere ritrovate fosse riempite di corredi provenienti da altre tombe. Mancano per adesso i resti umani”.
Quindi i recipienti offertoriali e altri oggetti di ceramica che stavano davanti o dentro le vecchie tombe furono, dagli operai impegnati in quell’antichissima ristrutturazione, rimossi. Venne poi scavata una buca – che per ora si rivela con una forma di T – e lì depositati e sepolti.
Fonte: www.stilearte.it, 24 ago 2023