Una cupola sarà la nuova copertura del sito archeologico di Piazza Armerina. La cupola, che restituirà alla villa la sua verità archeologica senza separarla dal suo ambiente, sarà, con un diametro di 160 metri e un’altezza di circa 40 metri la più grande al mondo. D’acciaio inox lucido, meno visibile al riflesso con la luce, se ne prevede il completamento a settembre del 2006. Una parte della copertura resterà aperta, permettendo così di mantenere il clima interno uguale a quello esterno. Grazie all’utilizzo di vetri specchiati, dall’esterno si potrà vedere un gioco di riflessi di cielo ed alberi. All’interno della copertura, sopra la villa sarà costruito un tetto, sospeso con dei fili ancorati alla cupola, indispensabile per ridare al monumento la terza dimensione e per avere la giusta luce sui mosaici, illuminati in origine dalla luce delle porte e finestre laterali. Il turista potrà scegliere fra varie tipologie di visita: ammirare la villa dalla balconata circolare naturale, che coincide con il vecchio ingresso, vedendo tutto l’insieme e utilizzando dei piccoli telescopi per ammirare i mosaici. Una visita intorno al sito, su tutti gli spazi calpestabili. Una visita per piccoli gruppi di studiosi o persone interessate, che potranno, calzando babbucce di feltro, camminare dentro la villa.
Infine la visita notturna sarà resa possibile dalla struttura della cupola che consentirà l’installazione di una buona illuminazione e un buon sistema di vigilanza.
Afferma l’architetto Lucio Trizzino: “Se invece di fare polemiche si fosse parlato. Sono sempre stato disponibile con chiunque abbia voluto acquisire la documentazione amministrativa. C’è dell’incoscienza in tutto questo atteggiamento, che non porta del bene a nessuno. Maltrattare delle persone che lavorano seriamente ed onestamente, sottoponendole a pressione, dubbi e a domande che non vogliono risposta, è certamente la tecnica di chi non vuole sapere. Il 15 settembre, il progetto del centro regionale del restauro dovrà incominciare a percorrere la strada dell’iter burocratico, che prevede entro il 31 dicembre l’assegnazione del lavoro ad un’impresa per evitare che si perdano i fondi; non è ancora certo se io figurerò come consulente del progetto, perché, prima di ogni cosa io sono un cittadino che lavora per impegno civile e poi anche per vivere, cosa che, a quanto pare, qualcuno non capisce. Mi piacerebbe avere un dibattito sereno e non le offese continue, non capisco che rapporto ci sia tra la conservazione della villa, quello che si sta facendo e le offese personali”.
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Fonte: La Sicilia 07/09/04
Autore: Marina Chiaramonte
Cronologia: Arch. Romana