L’area archeologica è inserita nella splendida cornice del Parco Naturale del Monte San Bartolo, di grande interesse dal punto di vista naturalistico e storico.
Lo scavo è illustrato da due percorsi di visita paralleli, uno per gli adulti e uno per i ragazzi, che evidenziano le varie fasi di vita del sito, anche grazie alle ricostruzioni grafiche appositamente realizzate per Colombarone.
I testi dei pannelli sono stati tradotti in inglese, francese e tedesco per il pubblico straniero. Sono disponibili una guida per adulti e una per ragazzi.
Corre l’anno 743 d.C. e il papa Zaccaria parte da Roma lungo la via Flaminia alla volta di Ravenna per incontrare il comandante militare dei Bizantini d’Italia, l’esarca Eutiche, e discutere della pericolosa situazione politica e militare del momento che vede i Longobardi avanzare inesorabilmente verso Ravenna.
I due prestigiosi personaggi prima di recarsi insieme nella capitale bizantina si incontrano a cinquanta miglia dalla città, nella basilica di San Cristoforo ad Aquilam.
Questo racconta una fonte medievale, il Liber Pontificalis, ma nei secoli successivi della basilica si perde memoria.
L’area circostante vede già in età romana un alto numero di fattorie e un piccolo villaggio posto lungo la via Flaminia, strada che rappresenta il più importante asse di collegamento tra Roma e il nord dell’Italia. Ma è verso la fine del III secolo d.C. che nasce una lussuosa villa, la residenza di campagna di un ricco possidente terriero o di un funzionario statale.
Sono tuttora visibili molti dei mosaici databili tra IV e VI secolo, anche se in parte compromessi dagli interventi successivi. La pianta della villa prevede un ingresso articolato attorno ad un cortile porticato, seguito dal settore principale che ha come punti di maggiore interesse due sale da banchetto e da cerimonie. Sono inoltre stati individuati un settore termale, alcune stanze di carattere residenziale e un grande quartiere decentrato, ancora in corso di scavo.
Nel VI secolo alcuni settori della villa vengono abbandonati, mentre il settore di rappresentanza viene trasformato in chiesa cristiana. La sala da banchetti più grande diventa l’aula di culto con abside, affiancata da una torre campanaria; intorno nasce un’area cimiteriale.
Nei secoli successivi (VII-X) la chiesa viene più volte modificata, assumendo dimensioni notevoli.
Alla fine del Medioevo (XII secolo) la chiesa più antica viene abbandonata e al suo posto costruita la “Chiesola” ancora esistente ai tempi delle ricerche settecentesche, ma di cui è stato recuperato ed è oggi visibile soltanto un breve tratto di muro perimetrale.
Lo scavo è illustrato da due percorsi di visita paralleli, uno per gli adulti e uno per i ragazzi, che evidenziano le varie fasi di vita del sito, anche grazie alle ricostruzioni grafiche appositamente realizzate per Colombarone.
I testi dei pannelli sono stati tradotti in inglese, francese e tedesco per il pubblico straniero. Sono disponibili una guida per adulti e una per ragazzi.
Corre l’anno 743 d.C. e il papa Zaccaria parte da Roma lungo la via Flaminia alla volta di Ravenna per incontrare il comandante militare dei Bizantini d’Italia, l’esarca Eutiche, e discutere della pericolosa situazione politica e militare del momento che vede i Longobardi avanzare inesorabilmente verso Ravenna.
I due prestigiosi personaggi prima di recarsi insieme nella capitale bizantina si incontrano a cinquanta miglia dalla città, nella basilica di San Cristoforo ad Aquilam.
Questo racconta una fonte medievale, il Liber Pontificalis, ma nei secoli successivi della basilica si perde memoria.
L’area circostante vede già in età romana un alto numero di fattorie e un piccolo villaggio posto lungo la via Flaminia, strada che rappresenta il più importante asse di collegamento tra Roma e il nord dell’Italia. Ma è verso la fine del III secolo d.C. che nasce una lussuosa villa, la residenza di campagna di un ricco possidente terriero o di un funzionario statale.
Sono tuttora visibili molti dei mosaici databili tra IV e VI secolo, anche se in parte compromessi dagli interventi successivi. La pianta della villa prevede un ingresso articolato attorno ad un cortile porticato, seguito dal settore principale che ha come punti di maggiore interesse due sale da banchetto e da cerimonie. Sono inoltre stati individuati un settore termale, alcune stanze di carattere residenziale e un grande quartiere decentrato, ancora in corso di scavo.
Nel VI secolo alcuni settori della villa vengono abbandonati, mentre il settore di rappresentanza viene trasformato in chiesa cristiana. La sala da banchetti più grande diventa l’aula di culto con abside, affiancata da una torre campanaria; intorno nasce un’area cimiteriale.
Nei secoli successivi (VII-X) la chiesa viene più volte modificata, assumendo dimensioni notevoli.
Alla fine del Medioevo (XII secolo) la chiesa più antica viene abbandonata e al suo posto costruita la “Chiesola” ancora esistente ai tempi delle ricerche settecentesche, ma di cui è stato recuperato ed è oggi visibile soltanto un breve tratto di muro perimetrale.
Info:
Strada Adriatica 16 n.136/138 angolo strada di San Cristoforo – Loc. Colombarone –PU-
Orario aperture 2011:
dal 17 giugno al 17 luglio venerdì, sabato, domenica 17.00-20.00
dal 18 luglio al 28 agosto tutti i giorni 17.00-20.00
dal 29 agosto al 2 ottobre venerdì, sabato, domenica 17.00-20.00
Ingresso e servizio visite guidate gratuite.
389-6903430 oppure consultare il sito www.archeopesaro.it
Strada Adriatica 16 n.136/138 angolo strada di San Cristoforo – Loc. Colombarone –PU-
Orario aperture 2011:
dal 17 giugno al 17 luglio venerdì, sabato, domenica 17.00-20.00
dal 18 luglio al 28 agosto tutti i giorni 17.00-20.00
dal 29 agosto al 2 ottobre venerdì, sabato, domenica 17.00-20.00
Ingresso e servizio visite guidate gratuite.
389-6903430 oppure consultare il sito www.archeopesaro.it