Molto spesso i siti archeologici si trovano in aree remote e difficili da raggiungere, ma grazie alla tecnologia presa in prestito da quella militare si possono fare importanti scoperte.
I droni, spesso usati per combattimenti in zone impervie, ora hanno un nuovo impiego civile, e in Perù vengono utilizzati negli scavi archeologici.
“Grazie all’uso dei droni radiocomandati possiamo ottenere foto e video dei siti archeologici che ci permettono la produzione di mappe digitali e modelli 3D” spiega la studentessa di archeologia Shelly Miller.
“Attraverso questi dati è possibile monitorare le aree di prossimità degli scavi, e scoprire pareti, cortili e la trama cittadina in modo da poter individuare la presenza di reperti non ancora portati alla luce” aggiunge il professor Luis Jaime Castillo.
Ma l’uso dei droni in Perù si sta diffondendo anche per monitorare lo stato delle coltivazioni, per portare un aiuto concreto ai contadini delle zone più remote.
Fonte: http://www.tmnews.it , 15 ago 2013