Scoperta a Paestum una nuova tomba lucana, risalente alla prima metà del IV secolo a.C. depredata dai tombaroli. La Soprintendenza di Paestum ha avviato la fase di recupero.
Splendido l’affresco che caratterizza la parete nord, caratterizzato da tre melograni color rosso ed una cornice decorata.
“Purtroppo – spiega la direttrice del museo archeologico pestano, Marina Cipriani – tutto il corredo funerario è stato depredato. Si tratta di una tomba lucana dipinta a camera riportanti delle scene raffiguranti il ritorno del guerriero e dei melograni. Frutto che rappresenta la fertilità e simbolo funerario”.
Il rinvenimento è avvenuto a circa 700 metri dalla antica città di Poseidonia, adagiata a ridosso di un canale di bonifica in una strada sterrata. Le pareti dipinte della tomba lucana, che sicuramente ospitava un personaggio importante della società di allora, saranno recuperate dalla Soprintendenza per essere sottoposte a restauro e collocate nei depositi del museo nazionale di Paestum.
“Dalle scene raffigurate – spiega la Cipriani – l’ipotesi è che appartenesse ad un individuo di sesso maschile, le scene con guerrieri, infatti, erano riservate agli uomini. Ma solo con ulteriori indagini potremmo sapere di più. Abbiamo recuperato lo scheletro sul quale saranno predisposte apposite analisi, sarà sottoposto a studio anche il terreno al fine d verificare la presenza di qualche frammento, magari di un’armatura”.
Purtroppo non è la prima volta che le tombe di Paestum vengono depredate da ignoti: almeno il 20% ha subito l’incursione dei cosiddetti ‘tombaroli’, che fanno razzia dei corredi funebri che poi piazzano a facoltosi collezionisti privati o addirittura a musei archeologici esteri. Gli scavi clandestini, purtroppo, nell’area adiacente ai templi di Paestum sono abbastanza frequenti. Nel mirino dei ladri di antichi tesori soprattutto la località Andreiuolo dove, in più occasioni, hanno cercato di riportare alla luce i reperti, in particolare il corredo funebre, contenuti nelle tombe della necropoli presente in questa zona. La tecnica più utilizzata è quella di effettuare un foro sul lastricato della tomba che viene utilizzato per estrarre gli antichi reperti.
Splendido l’affresco che caratterizza la parete nord, caratterizzato da tre melograni color rosso ed una cornice decorata.
“Purtroppo – spiega la direttrice del museo archeologico pestano, Marina Cipriani – tutto il corredo funerario è stato depredato. Si tratta di una tomba lucana dipinta a camera riportanti delle scene raffiguranti il ritorno del guerriero e dei melograni. Frutto che rappresenta la fertilità e simbolo funerario”.
Il rinvenimento è avvenuto a circa 700 metri dalla antica città di Poseidonia, adagiata a ridosso di un canale di bonifica in una strada sterrata. Le pareti dipinte della tomba lucana, che sicuramente ospitava un personaggio importante della società di allora, saranno recuperate dalla Soprintendenza per essere sottoposte a restauro e collocate nei depositi del museo nazionale di Paestum.
“Dalle scene raffigurate – spiega la Cipriani – l’ipotesi è che appartenesse ad un individuo di sesso maschile, le scene con guerrieri, infatti, erano riservate agli uomini. Ma solo con ulteriori indagini potremmo sapere di più. Abbiamo recuperato lo scheletro sul quale saranno predisposte apposite analisi, sarà sottoposto a studio anche il terreno al fine d verificare la presenza di qualche frammento, magari di un’armatura”.
Purtroppo non è la prima volta che le tombe di Paestum vengono depredate da ignoti: almeno il 20% ha subito l’incursione dei cosiddetti ‘tombaroli’, che fanno razzia dei corredi funebri che poi piazzano a facoltosi collezionisti privati o addirittura a musei archeologici esteri. Gli scavi clandestini, purtroppo, nell’area adiacente ai templi di Paestum sono abbastanza frequenti. Nel mirino dei ladri di antichi tesori soprattutto la località Andreiuolo dove, in più occasioni, hanno cercato di riportare alla luce i reperti, in particolare il corredo funebre, contenuti nelle tombe della necropoli presente in questa zona. La tecnica più utilizzata è quella di effettuare un foro sul lastricato della tomba che viene utilizzato per estrarre gli antichi reperti.
Fonte: www.stiletv.it, 7/08/2012