L’archeologo francese Francois Desset ha finalmente decifrato “Elamita Lineare”, una tra le tre scritture antiche, risalenti a 4.000-5.000 anni fa (III millennio a.C.), note per la resistenza ad ogni tentativo di decifrazione, almeno fino ad oggi.
Francois Desset, docente all’Università di Tehran e all’Università di Lione, nonché membro della missione archeologica dell’Università di Padova in Iran, ha annunciato la scoperta con un comunicato in cui spiega di aver utilizzato lo stesso sistema che adottò Jean-François Champollion per decifrare i geroglifici egiziani nel 1822.
Fino ad ora la scrittura “Elamita Lineare”, usata nelle regioni meridionali dell’Iran nel III millennio a.C., era rimasta un mistero insieme a due altri sistemi contemporanei: la scrittura Lineare A di Creta, e la scrittura della Civiltà della Valle dell’Indo. Scoperta per la prima volta nel 1901 da archeologi francesi nel famoso sito archeologico di Susa, città citata dalla Bibbia, la scrittura era già stata sottoposta a numerosi tentativi di decifrazione condotti a partire dal XX secolo (tra i quali uno di Pietro Meriggi, nel 1970), ma solo nel 2018 Desset è riuscito ad “infrangere il codice” identificando le sequenze di segni che indicano i nomi di due sovrani che regnarono sull’Iran sud-occidentale intorno al 1950 a.C., Ebarti and Šilhaha, nonché i nomi di una importante divinità invocata negli stessi testi, Napiriša (“Il Gran Dio”).
Seguendo questa prima traccia, nel 2020 Desset, chiuso nel suo appartamento di Tehran dal lockdown locale, ha continuato la decifrazione e ha scoperto che la lingua delle iscrizioni era una forma arcaica della lingua Elamita (non indo-europea, isolata, cioè non legata ad alcun altro gruppo linguistico). Un sistema scrittorio puramente fonetico composto da un centinaio di segni che registrano i suoni vocalici e consonantici della lingua Elamita.
Secondo Desset si tratta della più antica scrittura fonetica del mondo. La sua decifrazione, grazie alle 40 iscrizioni ora leggibili, sta permettendo di riscrivere la storia del Vicino Oriente Antico e potrebbe ribaltare l’idea tradizionale che vede la Mesopotamia come prima ed unica terra legata all’invenzione e alla diffusione della scrittura.
Autore: Federica Giosi
Fonte: www.qaeditoria.it, 20 nov 2020