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OTRANTO (Le). Il mosaico della cattedrale.

Il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto viene eseguito dal 1163 al 1165 dal monaco Pantaleone e raffigura la storia dell’uomo da Adamo ed Eva al Giudizio Universale. Il discorso figurato si snoda lungo un altissimo albero della vita simbolo di Dio, che appare anche nelle navate laterali.
Il mosaico è popolato da mostri, diavoli, angeli, personaggi biblici e storici. Nell’albero centrale del Bene e del Male, come indica la presenza di Adamo e Eva, sono disposte diverse scene bibliche (Noè, Caino e Abele) o scene tratte dalla Chançon de geste, come quella di Re Artù, o ancora scene pseudo’storiche, come Alessandro che tenta di raggiungere il cielo su un trono guidato da grifoni, scena tratta dal romanzo d’Alessandro dello pseudo Callistene.
L’iconografia del pavimento presenta dunque una commistione di temi religiosi, prevalentemente tratti dalle sacre scritture, e scene mitologiche e di vita quotidiana. Sono inoltre presenti diversi motivi decorativi e animali reali e fantastici tratti dai Bestiari. Ben poco si sa del monaco Pantaleone, le uniche notizie si possono infatti desumere unicamente da tre epigrafi latine inserite organicamente nel mosaico. Committente del mosaico è l’arcivescovo di Otranto, Gionata (1163’1169). Pantaleone, preside della scuola pittorica italo’greca di Otranto, appartiene al celebre convento di S. Nicola di Casole ed è l’autore anche dei mosaici pavimentali delle cattedrali di Brindisi e di Taranto. A guidare il credente nel mosaico, un percorso figurato verso la salvezza, è l’albero della vita, radice e origine di ogni manifestazione divina e simbolo di immortalità. La narrazione parte dalla sua cima con l’episodio di Adamo ed Eva, prosegue con le scene di Re Artù e di Caino e Abele per giungere alla raffigurazione, nella parte alta della navata centrale, dei tondi con i dodici Mesi dell’anno. Ogni mese ha una cornice ornata di segni geometrici e cifre arabe all’interno della quale appaiono gli uomini intenti nelle fatiche stagionali, i segni zodiacali e i nomi dei mesi scritti in latino. Al di sotto dei Mesi appare il Diluvio universale, la Torre di Babele, una figura quadricorporea monocefala e, forse, Diana cacciatrice che punta la freccia verso un cervo. Al di sotto, dopo una quantità di animali reali e fantastici appare Alessandro Magno e cavalieri ed elefanti. Figurazioni simili si ripetono nel presbiterio, nell’abside e nelle navate laterali.

Autore: Ilaria Miarelli Mariani

Fonte: www.youtube.com, 16-04-2012

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