Il tracciato, che si sviluppa per cinque chilometri, era stato chiuso per ragioni di sicurezza. A spasso nel parco, con la facilità di imbattersi nei siti archeologici più suggestivi di Orvieto.
Ieri mattina è stata aperta la passeggiata sotto la Rupe, un anello che circonda il masso in tufo e che era chiusa da almeno 25 anni, con l’inizio dei lavori per il consolidamento del masso in tufo. Si tratta di un percorso che per intero si sviluppa su 5 chilometri ma che può essere “spezzato”, “sezionato” in tragitti più brevi, secondo da quale ingresso si decide di immettersi, sui cinque disponibili.
E’ il Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano, il progetto più ampio nel quale è inserita la passeggiata che ieri è stata riaperta. Resa più agevole, con sentieri rimessi a nuovo, con spuntoni di roccia tufacea consolidati e riportati alla loro naturale bellezza, ma una passeggiata che non rappresenta altro che una restituzione del “mal tolto” (a fin di bene) agli orvietani i quali la frequentavano assiduamente a primavera e in autunno, fino ai primi rigori dell’inverno.
Dicevamo della possibilità di accesso a due siti archeologici importanti come la Necropoli di Crocefisso del Tufo e il Santuario di Cannicella. Quest’ultimo, purtroppo, invaso dalla erbacce e con le coperture, alcune crollate e altre in procinto di seguire la stessa sorte.
«Stiamo aspettando i fondi necessari – dice Paolo Bruschetti, della Soprintendenza regionale – per dare avvio ai lavori. Secondo quanti fondi ci verranno assegnati potremo redigere un progetto e capire quali lavori possiamo realizzare».
Intanto, l’anello della Rupe è sotto costante controllo da parte di sensori i quali, a loro volta, vengono controllati attraverso un collegamento satellitare gesti dall’Osservatorio per la Rupe. Qualsiasi movimento del masso viene registrato immediatamente e permette di intervenire senza perdere tempo e senza aggravare le conseguenze negative.
Ma i finanziamenti per proseguire nella manutenzione del masso stanno per finire, dureranno soltanto sino al 2008, e si stanno cercando altre vie per proseguire l’impegno.
Fonte: Il Messaggero Umbria, 16/06/2006
Autore: Giulio Ladi
Cronologia: Arch. Italica