Ancora denunce da parte dei cittadini in merito a beni di grande valore archeologico e architettonico, abbandonati nel Comune di Orbetello, stavolta le lamentele riguardano le cisterne di età post augustea che si trovano nella frazione lagunare di Talamone.
Le cisterne sono costruzioni imponenti, erette probabilmente tra il 50 e il 100 d.C., sorrette da volte enormi a tutto sesto ed edificate in malta impermeabile ancora integra che, presumibilmente, erano utilizzate come riserva d’acqua per le navi onerarie dirette in Gallia che facevano scalo a Talamone e come rifornimento d’acqua per un sovrastante castrum di legioni veloci, dirette anch’esse in Gallia, accampamento corredato di villa per comandanti di cui però non resta traccia.
Le cisterne, durante la seconda guerra mondiale, al contrario di oggi, erano ancora praticabili e venivano utilizzate dalla popolazione come rifugio anti aereo o sistemazione temporanea per coloro che erano rimasti senza casa a causa dei frequenti bombardamenti, e per questo avevano preso il nome di “Casaloni”.
Oggi le cisterne si reggono in piedi per pura fortuna in quanto giacciono in completo stato di abbandono, coperte di rovi, e l’integrità strutturale è seriamente minacciata dalle robuste radici delle piante spontanee che crescono nella macchia mediterranea e si infiltrano nelle crepe dei muri.
Già la cittadinanza di Talamone aveva espresso il proprio biasimo quando sulle fondamenta di una villa romana, all’interno di una proprietà privata, era stata permessa l’edificazione di una nuova costruzione, adesso le lamentele tornano a farsi accese a causa dello stato in cui riversano queste imponenti cubature di età imperiale, che si trovano all’ingresso del parco dell’Uccellina e che potrebbero essere per la frazione un biglietto da visita molto importante.
«Non si capisce – dicono i talamonesi – di chi sia la responsabilità di tali strutture, ogni volta che si fa una proposta viene chiamata in causa una grande quantità di enti per cui i cavilli burocratici rendono estremamente complicato il mantenimento dei beni archeologici».
Le cisterne si trovano su un terreno di proprietà privata e adesso alcuni volenterosi sono alla ricerca dei proprietari per discutere di un eventuale progetto di recupero.
Fonte: Il Tirreno 10/01/2008
Autore: Barbara Uloremi
Cronologia: Arch. Romana