Il 6 febbraio scorso a Novosibirsk, Piotr Lazarev, dell’Istituto del Nord di Ecologia applicata, ha annunciato che è stata trovata tra i resti di un mammut una cellula adatta alla clonazione.
Gli scienziati, ha aggiunto, ripeteranno le analisi e ne effettueranno di nuove per verificare la possibilità di clonare l’animale.
Il fossile esaminato è stato rinvenuto la scorsa estate dagli studiosi facenti parte di una spedizione russo-nipponica tra i ghiacci della Repubblica di Jakuzia, nella Siberia orientale. Gli esperti del Centro di virologia e di biotecnologia di Novosibirsk hanno sottoposto ad accurati esami alcuni frammenti dell’animale ed hanno individuato in una zampa del mammut la cellula in questione.
Il mammut visse in Europa, Asia e America del Nord tra i 2 milioni ed 20mila anni fa, nel quaternario, la più recente delle ere geologiche, caratterizzata da una grande espansione dei ghiacciai e dalla comparsa dell’uomo. Gli esemplari meglio conservati sono stati rinvenuti in Siberia ed hanno permesso di individuarne le caratteristiche: pelo rossiccio, folto e lungo, altezza di 3,5 metri circa e peso pari a 4 tonnellate.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno 06/02/03
Autore: Grazia Modroni
Cronologia: Preistoria