Northumberland è la contea più settentrionale dell’Inghilterra, ai confini con la Scozia, nota per essere una tra le aree più fredde in tutto l’intero stato, con una temperatura media annuale inferiore ai 10°C.
La geografia fisica di questa contea è varia: si parte con zone basse e piatte nei pressi della costa del mare del Nord e si prosegue con altitudini sempre maggiori verso il nordovest.
Avendo fatto parte dell’impero romano ed essendo stato teatro di numerose battaglie tra la Scozia e l’Inghilterra, il Northumberland è ricco di storia, e in alcuni casi nemmeno tanto facile da ricostruire. Questo spiegherebbe la ragione della grande quantità di castelli che si trovano disseminati in questa regione.
Eppure, la storia delle contea è molto più antica, tanto da affondare le radici addirittura nella preistoria. La prova è fornita dalla scoperta di migliaia di sculture strane e misteriose scolpite nella roccia, che secondo i ricercatori potrebbero risalire a più di 6000 anni fa.
Queste straordinarie opere d’arte preistoriche sono rimaste indisturbate per migliaia di anni, fino a quanto ricercatori dell’Università di Newcastle e dell’English Eritage non le hanno riportate alla luce. I litogrammi comprendono una serie di intricati disegni concentrici, anelli interconnessi e coppe circolari. Tuttavia, per essendo una delle più importanti collezioni di arte preistorica della Gran Bretagna, il suo significato preciso sfugge ancora ai ricercatori.
Uno dei maggiori contributi allo studio dei litogrammi di Northumberland si deve al dottor Stan Beckensall, uno dei maggiori esperti al mondo di arte su pietra.
A partire dalla metà degli anni ’60, lo studioso ha impiegato quasi 40 anni per la ricerca e lo studio del sito, catalogando più di 1500 sculture. Dopo aver completato lo studio, Beckensall ha donato l’archivio completo dei suoi studi all’Università di Newcastle.
Grazie al lavoro di Beckensall, la comprensione sul passato remoto del nord della Gran Bretagna è molto meglio compreso che in passato. Inoltre, lo studio del ricercatore rappresenta la base fondamentale per le successive scoperte e analisi che sono state effettuate nel corso degli anni successivi.
L’ultima spedizione è stata organizzata dai ricercatori dell’English Eritage, la cui scoperta più interessante è stata quella di un grande masso intagliato nel sito di Barnigham Moor, una zona a 300 metri di altezza, ai piedi delle catene montuose.
Le incisioni mostrano numerose figure astratte, scanalature e fori a forma di coppa. Probabilmente, le sculture sono state realizzate con strumenti di pietra o di osso. L’opera è così ben conservata che è possibile vedere ancora i segni della lavorazione.
“Ci sono molte teorie su cosa possano significare le incisioni”, spiega Kate Wilson, ispettrice di antichi documenti dell’English Heritage”. Essi possono aver avuto un significato simbolico di tipo pratico, per marcare un territorio ad esempio. Ma, potrebbero avere anche un significato di tipo spirituale. Nelle comunità dei cacciatori-raccoglitori, i luoghi dove le ‘montagne toccano il cielo’ erano considerati il dominio degli antenati soprannaturali. La maggior parte dell’arte rupestre si trova in quelle zone”.
I litogrammi mostrano cerchi concentrici, abbozzi di formazione a spirale. Secondi i ricercatori, questi disegno mostrano che qualcosa nella società del mesolitico stava cambiando: “C’è un abisso di tempo e di civiltà tra la società che ha scolpito queste pietre e la nostra”, racconta uno dei volontari che ha partecipato alla scoperta. “Il loro vero significato è qualcosa che forse non capiremo mai”.
Le concentrazioni di litogrammi più importanti della contea di Northumberland si trovano almeno in tre zone: Roughtin Linn, Weetwood Moor e Lordenshaw.
Roughtin Linn prende il nome da una piccola cascata nei pressi del sito, vicino alla località di Kimmerston. Si tratta di un’enorme sperone di roccia arenaria a forma di cupola allungata, circa 20 metri di lunghezza e 12 metri di altezza. E’ la più grande roccia decorata di tutta l’Inghilterra.
Le formazioni litografiche sono per lo più di tipo circolare, ma i motivi presentano una notevole varietà. Nella parte superiore della cupola vi sono steli simili a fiori, con grosse circonferenze circondate da un anello. Alcune delle incisioni si uniscono fra loro, formando un reticolo di coppe comunicanti. Essendo una zona particolarmente remota, trovare incisioni a Roughtin Linn ha sorpreso non poco i ricercatori.
Il sito di Weetwood Moor si trova all’interno di un piccolo bosco di conifere. Probabilmente, al momento della realizzazione della scultura, il bosco non era ancora emerso. Un affioramento roccioso orizzontale, relativamente liscio, è stato utilizzato come ‘tela’ dagli artisti del mesolitico.
La roccia è attraversata da una lunga scanalatura che ne attraversa l’intera lunghezza. Anche in questo caso, la maggioranza dei motivi è di tipo circolare, con numerosi collegamenti tra le varie coppe scavate nella roccia.
Le realizzazioni della roccia di Weetwood Moor presentano una tecnica di lavorazione molto chiara e definita. Secondo quanto notano i ricercatori, vi è un grande senso di fluidità nella disposizione dei motivi, fattore che per la nostra percezione moderna è davvero impressionante.
Lordenshaw si trova nei pressi di Rothbury, sul promontorio a nordest di Simonside. Qui spicca un rilievo di arenaria riccamente inciso. L’intera area archeologica è il risultato della stratificazione di molti periodi differenti.
Gran parte del territorio è stato utilizzato per la coltivazione del grano, con la distruzione di alcuni reperti archeologici di superficie. L’attività agricola ha costretto a portare via alcuni cumuli di pietra che potrebbero essere stati tumuli preistorici.
Secondo i ricercatori, i motivi di Lordenshaw potrebbero essere più antichi degli altri sue siti descritti in precedenza. La maggior parte dei litogrammi sono stati realizzati in punti ben in vista, gli altri sono distribuiti su una porzione di territorio molto vasta.
Anche in questo caso, potrebbe essere il segno di una distruzione di alcuni tumuli nell’epoca medievale, quando il territorio era considerato una buona risorsa di pietre da costruzione.
Recentemente, un gruppo di ricercatori dell’Università di Newcastle ha lanciato l’allarme sulla sopravvivenza dei litogrammi di Northumberland. Secondo gli scienziati, l’innalzamento delle temperature globali e l’aumento dell’umidità mettono seriamente a rischio la conservazione delle incisioni rupestri.
“I nostri risultati mostrano che le modifiche in corso del clima terrestre, come l’aumento dei venti, l’innalzamento della temperatura e dell’umidità, potrebbero avere un effetto devastante su queste antiche opere d’arte”, spiega David Graham, professore di ingegneria degli ecosistemi. “Se vogliamo conservarli, dobbiamo cominciare a pensare a come preservarli dall’erosione”.
“Dobbiamo agire ora se vogliamo che questa arte, creata dagli esseri umani migliaia di anni fa, possa essere trasmessa alle generazioni future”, ha aggiunto il dottor Aron Mazel, direttore del Centro Internazionale per la Cultura e il Patrimonio.
Sarebbe veramente una sciagura perdere una così grande e importate fonte di informazioni sul passato remoto dell’umanità. Preservarli dall’usura del tempo significa consentire agli studiosi di continuare a studiare questi enigmatici litogrammi. Nonostante il gran numero di incisioni riscontrate sul territorio, si sa ancora troppo poco sul loro significato e sull’identità di chi li ha realizzati. E forse sta proprio in questo la loro magia.
Fonte: http://ilnavigatorecurioso.myblog.it , 24 lug 2013