Una porzione significativa di un cimitero tardomedievale, della superficie di 50 metri quadrati, e’ venuta alla luce durante scavi archeologici condotti con l’Universita’ ca’ Foscari in piazza liberazione, nel centro di Nonantola, nel modenese.
L’area ha restituito circa 130 inumati, collocati in fosse terragne, sepolture singole orientate ovest-est e prive di qualsiasi oggetto di corredo o abbigliamento. Gli esperti ritengono che il cimitero possa essere databile al XIII secolo, quindi a un periodo antecedente alla creazione delle nuove fortificazioni bolognesi di Nonantola.
Il progetto di ricerca e studio del patrimonio archeologico della cittadina e’ stato avviato due anni fa dal Comune e dall’ universita’ Ca’ Foscari di Venezia. In particolare, il lavoro degli archeologi in piazza e’ iniziato tre mesi fa. Nel cimitero riemerso erano sepolte persone di tutte le età, con un’incidenza massiccia di bambini e feti. Secondo gli archeologi, l’area cimiteriale doveva essere connessa a un edificio religioso del quale non si sono al momento osservate le tracce, ma che e’ certamente ricordato da fonti archivistiche.
L’esame degli scheletri permetterà di conoscere vari aspetti della vita quotidiana, come alimentazione, attività lavorative e malattie degli abitanti del borgo durante il tardo medioevo.
L’università veneziana ha gia’ avviato un nuovo scavo dietro le absidi dell’Abbazia di Nonantola, al fine di esplorare una delle aree di maggior rilievo archeologico del monastero. I lavori, appena iniziati, hanno gia’ portato alla luce numerose strutture e sepolture.
Martedi’ sera, nel cortile della restaurata Torre dei Bolognesi, i professori Sauro Gelichi, Mauro Librenti e Francesca Bertoldi dell’universita’ Ca’ Foscari, don Riccardo Fangarezzi, direttore dell’Archivio abbaziale, e Luigi Malnati, soprintendente archeologico, con gli amministratori comunali, presenteranno i risultati delle indagini archeologiche.
Fonte: CulturalWeb
Cronologia: Arch. Medievale