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NOLA (NA). Verrà seppellito il villaggio preistorico.

Sarà interrato il villaggio preistorico di Nola. La decisione di coprire la “Pompei dell’età del Bronzo”, attualmente sommersa dall’acqua di falda, non è priva di polemiche.
Giacomo Stefanile, dirigente ai Beni culturali del Comune di Nola: «soluzione dolorosa: incapacità e immobilismo da parte di Regione, Ministero e Sovrintendenza».
SEPPELLIRE LA POMPEI DEL BRONZO – Grande amarezza da parte dell’associazione Meridies e del comitato per la salvaguardia del villaggio preistorico di Nola che hanno sperato fino alla fine di scongiurare la soluzione dell’interramento del sito archeologico.
Invece, il villaggio di capanne dell’età del bronzo risalente a 4.000 anni fa e distrutto dalla furia dell’eruzione del Vesuvio, sarà nuovamente ricoperto di terra.
L’IMPEGNO DEI VOLONTARI – Venuto alla luce nel 2001 ma progressivamente allagatosi a seguito dell’acqua di falda, ha visto scendere in campo a più riprese nel corso degli anni associazioni e singoli cittadini impegnati affinché fosse adottato un piano di salvaguardia del sito e scongiurata la soluzione finale dell’interramento. Nel 2011, una raccolta di oltre 5.000 firme da parte del comitato per la salvaguardia del villaggio da sottoporre al presidente della Repubblica, ma non è bastato.
NON È COLPA DEL VESUVIO- Inerzia da parte delle istituzioni sovracomunali è l’accusa lanciata dall’attuale dirigente ai Beni culturali del Comune di Nola, Giacomo Stefanile che dalle pagine del quotidiano online ilmediano.it fa sapere: “La morte del Villaggio Preistorico è il risultato incapacità e immobilismo da parte di Regione, Ministero e Sovrintendenza di tutelare di un patrimonio unico al mondo. Personalmente ho fatto l’impossibile per salvaguardare lo straordinario reperto”.
Dunque mani legate per l’amministrazione comunale nolana che a questo punto altro non può fare che adottare la soluzione finale dell’interramento del sito di via Polveriera ed affidarlo alle future generazioni.
I VILLAGGI PREISTORICI – Nell’agenda delle emergenze circa i beni culturali da salvare, dunque, i villaggi preistorici non sembrano avere mordente.
Già interrato a gennaio del 2012 il villaggio protostorico di Poggiomarino, a breve sarà ricoperto di terra anche quello dell’età del bronzo di Nola.
La causa per entrambi, le falde acquifere che col passare del tempo hanno sommerso, quasi per intero i comprensori archeologici. La soluzione delle pompe idrovore troppo onerosa, unita ad un sistema fognario inadeguato per smaltire una grossa mole d’acqua hanno portato a considerare e realizzare la soluzione forse più dolorosa dell’interramento. Restano i reperti, in parte conservati nel museo archeologico di Nola, e la voglia riscoprire nuovamente i siti quando tecnologia, volontà e interesse, stimoleranno le generazioni future.

Fonte: Napoli.com, 14/05/2012

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