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NAPOLI: Recuperati importanti reperti archeologici.

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale in quindici mesi hanno recuperato ben 750 reperti. Ritrovate opere in terracotta risalenti al primo secolo dopo Cristo.

Sono 750 i reperti archeologici recuperati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli in 15 mesi di attivita’. Tra le opere recuperate ci sono 22 reperti archeologici in marmo e terracotta risalenti al I e II secolo dopo Cristo, reperti di terracotta sottratti dall’area archeologica di Calvi Risorta, in provincia di Caserta, una vera trafugata dagli scavi di Pompei, un sarcofago in pietra calcarea d’epoca romana proveniente dallo scavo archeologico di Sessa Aurunca ed un sarcofago di marmo di epoca romana ritrovato in una abitazione privata di Pozzuoli.

La maggior parte dei beni recuperati si trovava in abitazioni private di imprenditori o professionisti, come ad esempio i 22 reperti archeologici in marmo e terracotta risalenti al I e II secolo dopo Cristo, trovati in una villetta di Bacoli, nell’area flegrea. Uno dei pezzi piu’ belli – un capitello usato come tavolino nel salotto di un’abitazione privata – e’ stato ritrovato solo grazie ad una fotografia e allo spirito di osservazione di un carabiniere. Infatti, al momento della perquisizione, la padrona di casa ha chiesto ai militari di poter andare a cambiarsi essendo in pigiama e vestaglia. .

Cosi’ recatasi nell’altra ala della casa ha avvolto il prezioso capitello in alcune coperte e lo ha nascosto sotto il letto. Uno dei militari, pero’ attraverso una fotografia si e’ accorto del reperto marmoreo e lo ha cercato nel salottino, trovandolo successivamente in camera da letto. Un altro fregio di un capitello era in bella mostra sul camino e cosi’ anche il basamento di una statua e una testa facevano da ornamento alla casa. I proprietari sono stati denunciati per ricettazione. ”Sono opere di grande pregio artistico realizzate con marmo di ottima qualita”’, ha spiegato oggi Paolo Caputo della Sovrintendenza ai beni archeologici di Napoli.

Una delle piu’ recenti operazioni e’ quella denominata ”Antica Cales” nel corso della quale i militari hanno recuperato e sottratto al mercato clandestino internazionale centinaia di reperti archeologici in terracotta risalenti al I-II secolo dopo Cristo provenienti da scavi clandestini effettuati nell’area archeologica dell’antica Cales (Calvi Risorta), in provincia di Caserta. I militari hanno identificato numerosi presunti ricettatori e tombaroli, denunciando al momento 17 persone.

”Il vero problema – ha sottolineato Caputo – e’ che le Sovrintendenze non hanno le risorse necessarie per fare scavi sistematici in emergenza o programmati, ecco perche’ poi i tombaroli hanno la possibilita’ di agire”.

Nell’illustrare l’attivita’ compiuta in 15 mesi di indagine, il tenente Marinacci ha evidenziato che le rotte internazionali per la vendita dei reparti trafugati in Campania sono prevalentemente quelle statunitensi, giapponesi, svizzere ed australiane: ”Anche la vera trafugata negli scavi di Pompei e trovata da noi qualche mese fa era diretta in Svizzera per poi essere venduta a collezionisti americani”.

Fonte: CulturalWeb 20/03/04
Autore: redazione

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