I colori netti, le forme che fanno pensare all’antica accuratezza per giungere al Bello e alla proporzione.
Il Parco archeologico dei Campi Flegrei ha pubblicato i primi risultati dei lavori di restauro condotti nel mare, sul pavimento di una grande villa sprofondata e sommersa dalla acque, a causa di un fenomeno purtroppo persistente.
I lavori stanno proseguendo e forniranno presto altri splendidi risultati.
Migliaia di lastrine di marmo, centinaia di forme diverse, sono state riunite per creare una articolatissima geometria.
Siamo nel Parco sommerso di Baia e questo pavimento marmoreo è stato al centro dell’ultimo lavoro di restauro subacqueo: una sfida nuova, molto complicata, a causa della estrema frammentarietà dei resti e della loro grande estensione.
“Si tratta dell’opus sectile della sala di ricevimento della Villa con ingresso a protiro: oltre 250 metri quadri realizzati verso la fine dell’Impero romano, poco prima che il bradisismo portasse i resti sul fondo del mare. – spiegano gli archeologi del Parco dei Campi Flegrei – Un intervento molto costoso e impegnativo per il proprietario della Villa, che però dovette accontentarsi di materiali di recupero, ossia marmi di seconda mano, per realizzare il modulo scelto, formato da quadrati affiancati, ognuno dei quali con cerchi inscritti. Un lavoro molto impegnativo (e ancora in corso) anche per i nostri collaboratori CSR Restauro Beni Culturali e Naumacos Underwater Archaeology and Technology sulla cui evoluzione vi aggiorneremo nelle prossime settimane”.
Fonte: www.stilearte.it 19 lug 2024