L’acquedotto del Serino ha duemila anni. Lo conferma un’antica iscrizione romana rinvenuta di recente durante i lavori di scavo in un tratto dell’antico acquedotto romano, riportante la data dell’inaugurazione avvenuta il 30 dicembre del 10 d.C.
La scritta si trova all’interno di una galleria romana in località Scalandrone, a Bacoli.
«Il rilievo – spiega il professore Giuseppe Camodeca, storico epigrafista dell’università l’Orientale di Napoli – commemora l’apertura di un condotto idraulico di collegamento con l’antico acquedotto augusteo e riporta la precisa data dell’evento. Essa conserva anche il nome di Decimo Satrio Ragoniano, il più antico soprintendente alle acque pubbliche (Curator aquae Augustae) finora conosciuto. Una datazione esatta al giorno è un caso raro in archeologia; la ricorrenza del bimillenario è quindi un’occasione eccezionale per sottolineare l’importanza del servizio idrico pubblico nell’antichità ed ai giorni nostri».
L’acquedotto augusteo traeva origine dalle sorgenti di Serino, attualmente in provincia di Avellino e, con un percorso in gran parte sotterraneo di 96 km giungeva fino alla Piscina Mirabile di Bacoli, dopo aver fornito acqua potabile a Pompei, Nola, Acerra, Napoli, Pozzuoli e Baia.
Il tracciato dell’antico acquedotto è attualmente in gran parte sconosciuto e richiederebbe attente indagini speleologiche.
Le sorgenti di Serino forniscono tuttora buona parte dell’acqua distribuita ad uso potabile dall’Arin.
La scritta si trova all’interno di una galleria romana in località Scalandrone, a Bacoli.
«Il rilievo – spiega il professore Giuseppe Camodeca, storico epigrafista dell’università l’Orientale di Napoli – commemora l’apertura di un condotto idraulico di collegamento con l’antico acquedotto augusteo e riporta la precisa data dell’evento. Essa conserva anche il nome di Decimo Satrio Ragoniano, il più antico soprintendente alle acque pubbliche (Curator aquae Augustae) finora conosciuto. Una datazione esatta al giorno è un caso raro in archeologia; la ricorrenza del bimillenario è quindi un’occasione eccezionale per sottolineare l’importanza del servizio idrico pubblico nell’antichità ed ai giorni nostri».
L’acquedotto augusteo traeva origine dalle sorgenti di Serino, attualmente in provincia di Avellino e, con un percorso in gran parte sotterraneo di 96 km giungeva fino alla Piscina Mirabile di Bacoli, dopo aver fornito acqua potabile a Pompei, Nola, Acerra, Napoli, Pozzuoli e Baia.
Il tracciato dell’antico acquedotto è attualmente in gran parte sconosciuto e richiederebbe attente indagini speleologiche.
Le sorgenti di Serino forniscono tuttora buona parte dell’acqua distribuita ad uso potabile dall’Arin.
Autore: Antonio Cangiano
Fonte: Corriere della Sera, 27 dicembre 2010