La parte più antica del Duomo di Monza si trova incastonata nel transetto settentrionale della basilica. È una torre longobarda del VI secolo, una delle rarissime architetture dell’epoca di Teodolinda arrivate fino a noi. Da oggi la torre è visitabile per piccoli gruppi, grazie alla Fondazione Gaiani che da anni si occupa di valorizzare il Duomo e ha messo in sicurezza il percorso di visita.
La sua presenza si coglie già dall’esterno, ma è solo la visita all’interno che svela la suggestiva costruzione a pianta quadrata dalla cui cima si gode un panorama insolito sulla città.
La tradizione vuole che fosse parte del palazzo che Teodolinda, regina dei Longobardi, fece costruire a Monza alla fine del VI secolo con annesso un Oraculum dedicato a San Giovanni edificato nel 595 d.C. Del palazzo di Teodolinda si trova testimonianza nell’«Historia Longobardorum» di Paolo Diacono che racconta di un edificio magnificamente decorato, fatto realizzare dalla regina per la sua corte come luogo di villeggiatura.
Le visite alla torre di Teodolinda si potranno effettuare per piccoli gruppi su appuntamento. La visita prende il via dall’accesso esterno del presbiterio per giungere alla «stanza dei custodi». «Qui si può ammirare un antico pozzo — spiega Radaelli, architetto e guida turistica — ma anche i mattoni di epoca romana e microscopiche finestrelle che avevano la funzione delle moderne telecamere dalle quali tenere sott’occhio tutto ciò che accadeva all’interno della chiesa e in sacrestia».
La storia di questa torre resta un mistero: «Non è dato sapere — spiega Riboldi — come mai si volle conservare una parte del vecchio palazzo di Teodolinda durante la costruzione della nuova basilica».
La presenza di un’architettura longobarda in città potrebbe ridare a Monza la possibilità di essere inserita nel circuito Longobardo Unesco da cui fu esclusa nel 2011 proprio per la mancanza di manufatti architettonici.
Autore: Rosella Redaelli
Fonte: www.milano.corriere.it, 20 set 2022