Con 450 visitatori nel primo mese d’apertura, il museo del Neolitico, sulle cui potenzialità la minoranza consiliare si era mostrata scettica, sembra essere partito con il piede giusto. Un risultato che supera le più rosee aspettative, soprattutto se si considera con non è ancora iniziata l’attività di gestione delle prenotazioni. E, dunque, i numeri potrebbero ancora salire parecchio. Almeno questo è quanto si augurano gli amministratori. A parlare per tutti loro il primo cittadino Renzo Galletto che soddisfatto dice: «Entro la fine dell’anno avvieremo la campagna di promozione in tutte le scuole del Piemonte. Aggiungeremo due strumenti multimediali per arricchire l’aula didattica, e saremo pronti ad accogliere le scolaresche».
Il museo è aperto due sabati al mese (prossima apertura il 12 gennaio) dalle 9 alle 11.30. Inoltre è possibile concordare (telefonando in Comune) una visita per le scolaresche.
I principali fruitori dell’iniziativa, che sarà completata con la realizzazione del villaggio palafitticolo, saranno infatti gli studenti.
Ma se c’è chi esulta, dall’altra parte della barricata, qualcun altro, invece, fa spallucce e obietta: «Sul progetto – ha dichiarato il capogruppo di minoranza Gianluca Motta – sospendo ogni giudizio, in attesa di vedere quali saranno i risultati. Mi risulta invece che solo all’inaugurazione del museo fossero presenti un centinaio di persone, poi c’è stata la promozione durante la Sagra. Aspetterei aprile, passato anche il periodo di carnevale, per un primo bilancio. Non ne farei tuttavia una questione meramente numerica, trovo riduttivo snocciolare cifre sterili che non si riferiscano al ritorno economico, al beneficio per le popolazioni locali, alla creazione di posti di lavoro. Potrebbe esserci un ritorno se venissero attivate interconnessione con il territorio, penso a un pacchetto turistico completo».
E in tal senso, a dirla tutta, il sindaco Galletto ha ripetutamente sostenuto la necessità di creare sinergie tra le differenti realtà, per superare posizioni individualistiche obsolete e permettere una crescita collettiva, di cui tutti possano beneficiare.
«Abbiamo molte potenzialità – ha concluso Motta – ma cominciamo con una gamba zoppa se Ivrea, principale motore del Canavese, non investe sulla promozione del territorio».
Autore: Paola Principe
Fonte: http://lasentinella.gelocal.it, 19 dic 2012